Guglielmo il Maresciallo by Georges Duby

Guglielmo il Maresciallo by Georges Duby

autore:Georges Duby [Duby, Georges]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Historical Fiction
ISBN: 8842025933
editore: Laterza
pubblicato: 1984-12-31T23:00:00+00:00


* * *

Lo stato monarchico, a quei tempi, si era abbastanza liberato dall’arruffato sistema feudale e aveva conquistato una sufficiente maturità: farsi stimare dal re a qualche mese dalla vestizione decideva di una carriera. Due anni più tardi, nell’estate del 1170, Enrico II costituiva la casa del figlio maggiore, Enrico il Giovane, di cui, mediante consacrazione e incoronazione, aveva fatto poco prima un re. A fianco di questo principe, un ragazzo di quindici anni, dunque, secondo il costume dell’epoca, maggiorenne da un anno, ma non ancora armato cavaliere e ancora bisognoso di guida, di qualcuno che lo tenesse a freno, occorreva un uomo di fiducia, che fosse come il mentore dell’erede, il suo istruttore nel mestiere delle armi; che lo aiutasse, addirittura sostituendosi a lui nei passi difficili, a non offuscare la gloria della famiglia. Enrico, il padre, cercò tra i giovani cavalieri che attorno a lui si facevano notare come i migliori. Fu Guglielmo colui che designò «per custodire e istruire il giovane re d’Inghilterra».

Ecco dunque Guglielmo a venticinque anni sistemato molto al di sopra delle sue prime speranze, membro della casa, della mesnie, come si diceva, dell’hôtel di Enrico il Giovane. Questo corpo era formato di un solido gruppo permanente, di cinque o sei cavalieri (Guglielmo ne faceva parte); c’erano giorni in cui si dilatava e a volte a dismisura; accadde che riunisse fino a duecento cavalieri; abitualmente l’effettivo era di una ventina di guerrieri fra cui i Normanni si trovavano ad essere i più numerosi. Innegabilmente Guglielmo era il capo della banda «sopravanzando tutti gli altri della casa». Si avrebbe diritto di chiedersi se la biografia qui non conceda un po’ troppo alla situazione del nostro eroe. Ma la sua testimonianza trova conferma nei documenti d’archivio; nella lista dei personaggi che sottoscrissero gli atti di Enrico il nome del Maresciallo si legge prima di quelli di tutti i semplici cavalieri; viene immediatamente dopo il nome dei nobili di prima categoria, i baroni. Vediamo dunque Guglielmo come una specie di prefetto di palazzo; veglia sul signore ancora adolescente, lo guida, lo ha nelle sue mani. Per tutta la sua vita Guglielmo si gloriò di essere stato in quegli anni «sire e maestro del suo signore» (e, in seguito, il suo biografo giustifica l’espressione: «In nome di Dio, poteva ben esserlo, poiché lo nutriva di prodezze»). Dobbiamo intendere il senso dell’espressione: Enrico il Giovane era effettivamente il «signore» di Guglielmo, che, come ogni vassallo, gli doveva fedeltà. Enrico, tuttavia, lo considerava suo «maestro», nel senso pedagogico della parola: il suo maestro d’armi. Da questo magistero procedeva l’ascendente che faceva di Guglielmo il «sire» di questo ragazzo suo signore. In latino la parola corrispondente sarebbe dominus. Guglielmo, propriamente parlando, dominava Enrico. Ora, costui era il re. Associato al padre, per il momento, e in posizione subalterna. Ma Enrico il Vecchio si avvicinava alla cinquantina, all’età in cui i principi del tempo muoiono. Enrico junior, pertanto, quanto prima non sarebbe stato più in posizione subalterna. Stava per regnare da solo. Allora Guglielmo sarebbe stato il meglio piazzato di tutti per fare fortuna al suo fianco.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.