Hedl Drago - 2014 - Silenzio elettorale by Hedl Drago

autore:Hedl Drago [Hedl Drago]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 12345
Amazon: B07657B4VD
editore: Marsilio
pubblicato: 2017-10-18T22:00:00+00:00

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Stribor leggeva incuriosito il pezzo pubblicato nella pagina di cronaca a firma di Mirna. Il sottotitolo era stuzzicante: «Incredibile: a una settimana dal ritrovamento del corpo, la polizia ancora non sa se la ragazza dell’orfanotrofio si sia suicidata oppure se a Osijek sia comparso un serial killer.» Continuò a leggere con attenzione l’articolo che aveva addirittura un richiamo in prima pagina. «Le due ragazze appartenevano a qualche setta? Potrebbe trattarsi di qualche forma di morte rituale? Possiamo aspettarci che altre minorenni vogliano togliersi la vita? Non è però da escludere che in città si aggiri un maniaco. Un assassino freddo e astuto a caccia di ragazze che uccide facendo credere a tutti che si tratti di suicidio. La polizia non ha tracce, e intanto il panico si diffonde in città, dove tutti si chiedono chi sarà la prossima vittima. La morte delle due ragazze dell’orfanotrofio è al centro dell’ultima fase della campagna elettorale. Il probabile futuro ministro degli Interni, Ivan Horvatić, è indignato dall’inefficienza degli investigatori e, giustamente, annuncia che, in caso di vittoria, ci saranno cambiamenti ai vertici della polizia locale, cosa che anche i cittadini si augurano. La nostra redazione non fa che ricevere telefonate di persone indignate, ma la polizia continua a comportarsi come se niente fosse, ignorando la preoccupazione dei genitori, angosciati per i loro figli.»

Stribor sapeva che l’articolo non poteva essere solo opera di Mirna. Era troppo politicizzato, scritto appositamente per dirottare l’attenzione del lettore dai fatti di cronaca al problema della polizia e a Horvatić che, una volta eletto e nominato ministro, avrebbe messo finalmente le cose in ordine.

Bevve un sorso di caffè e appoggiò il giornale sul tavolo.

«Sicuramente questo non l’ha scritto Mirna» disse a voce alta. «Siamo messi bene, se il direttore arriva a scrivere un articolo e a firmarlo con il nome di una principiante della cronaca.»

«Di cosa stai parlando?» domandò Lana, mentre stendeva il bucato sul balcone scaldato dal sole mattutino.

«Delle stelle del giornalismo locale» rispose Stribor.

Lana rientrò in casa con un cestino pieno di mollette di plastica e si sedette anche lei al tavolo. Stribor le versò del caffè.

«Devo leggerti una cosa. Senti qui: “È inammissibile che gli abitanti di questa città tranquilla debbano vivere nell’incertezza e nella paura, ha dichiarato al nostro giornale Ivan Horvatić, che punta alla poltrona degli Interni. Se la polizia è incapace, e ha dimostrato di esserlo, sostituiremo i responsabili. Abbiamo bisogno di persone preparate e non di opportunisti. Dopo le elezioni, sarà questo il nostro criterio: onestà e competenza al posto di amicizie di partito e di legami tribali e famigliari che screditano oggi il corpo di polizia. Se sarò eletto, queste cose non si ripeteranno, il riordino della polizia locale sarà una delle mie priorità.”»

Stribor ora rideva a crepapelle.

«Non mi piace dirlo, ma davvero “ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere”.»

«Perché ce l’hai con lui?» chiese Lana. «È l’unico politico che si dà da fare per risolvere il caso, gli altri non hanno speso neanche una parola. Una totale assenza di empatia.

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