Heidegger Martin - Jünger Ernst - 1950 - Oltre la linea by Heidegger Martin - Jünger Ernst

Heidegger Martin - Jünger Ernst - 1950 - Oltre la linea by Heidegger Martin - Jünger Ernst

autore:Heidegger Martin - Jünger Ernst [Heidegger Martin - Jünger Ernst]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788845907036
Amazon: 8845907031
editore: Adelphi
pubblicato: 1989-09-01T21:00:00+00:00


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Le cose non stanno diversamente, in quest’epoca, per il pensatore. Egli vive lo stesso azzardo stando ai confini del niente. Ma in tal modo riconosce il timore che dagli altri è vissuto con panico come ciechi colpi del destino. È probabile che egli si avvicini così anche a ciò che è salvifico, che nella visione di Hölderlin si accomuna al pericolo.

Vogliamo alludere con ciò alla singolare simmetria che pone oggi il poeta e il pensatore in un rapporto di corrispondenza speculare. La creazione poetica ha acquisito una consapevolezza che supera quella di ogni precedente tentativo. La luce penetra fino nelle fibre del sogno e dei miti più antichi. A ciò va ricondotta la sempre maggiore partecipazione della donna alla sfera spirituale, che di qua dalla linea andrebbe annoverata tra i processi di riduzione; solo al di là della linea si vedrà se e a quali vantaggi essa sia legata. Uno straniero intelligente che comparisse oggi nel mondo potrebbe desumere dalla creazione poetica che si debbano conoscere i raggi Rontgen e perfino i processi nucleari. Ancora poco tempo fa questo non sarebbe accaduto, e la cosa è sorprendente se si pensa con quanta lentezza la parola segua il passo dello spirito. E' proprio vero che nel linguaggio il sole sorge ancora.

Se nell’atto del poetare il linguaggio si curva in sfere spirituali al pari di un terreno fertile, nell’ambito del pensiero esso affonda le sue radici nell’indifferenziato. Sono movimenti vicinissimi al niente, e legati l’uno all’altro. Lo stile di pensiero è completamente diverso da quello delle epoche classiche, come per esempio il Barocco, in cui esso era caratterizzato dalla incrollabile certezza, anzi dalla sovranità della monarchia assoluta. Non può neppure mantenere viva la pretesa del positivismo, e cioè che in ogni campo nel quale si esplica lo spirito domini la chiara coscienza con le sue leggi. La grande marea proveniente dall’ignoto non solo ha superato tutti i livelli di guardia, ma ha sommerso perfino gli indicatori che segnalavano il livello massimo sinora raggiunto dall’acqua. Anche in campo spirituale la sicurezza diventa problematica, anzi si trasforma in cruccio, come sempre accade con un possesso che si considera acquisito. Il pensiero deve cercare altri appigli, rievocando altri, più antichi motivi come la gnosi, i presocratici, gli eremiti insediati nella Tebaide. Emergono nuovi e tuttavia antichissimi motivi ricorrenti, come quello della paura. Bisogna però constatare che questo pensiero, come parziale eredità del XIX secolo e della sua scienza, mostra nel contempo precisi contrassegni. Ma qual è il punto di incontro del determinato e dell’indeterminato — dell’azzardo e della precisione? Lo si trova in alcuni campi, per esempio nel campo dell’esperimento. In effetti anche lo sperimentale appartiene ai caratteri di questo pensiero. Esso è infatti lo stile che caratterizza non solo la pittura, non solo la scienza, ma l’esistenza stessa del singolo individuo. Cerchiamo mutazioni, possibilità che permettano di vivere la vita in un nuovo eone rendendola sopportabile e forse perfino felice. L’esperimento scientifico con le sue domande si rivolge alla materia; conosciamo tutti le inaudite risposte che essa ha fornito e che minacciano l’equilibrio del mondo.



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