I bambini ci guardano. Una esperienza educativa controvento by Franco Lorenzoni

I bambini ci guardano. Una esperienza educativa controvento by Franco Lorenzoni

autore:Franco Lorenzoni [Lorenzoni, Franco]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788838938955
editore: Sellerio editore
pubblicato: 2019-01-23T16:00:00+00:00


Gli occhi di Luigi

Luigi arrivò nella nostra classe un giorno d’autunno, dopo alcune settimane che era iniziata la prima elementare.

Quando entrò ci colpì la tristezza profonda che scavava il suo volto.

I suoi occhi grandi e immobili sembravano rintanarsi in ciò che superficialmente chiamiamo sguardo assente, e che è piuttosto uno sguardo a cui sembra essere stata prosciugata ogni speranza di incontro. Il mondo doveva aver fatto così tanto male a questo bambino esile e mingherlino appena arrivato tra noi, che qui chiamo Luigi, da aver tolto umore e movimento alla spontanea curiosità che anima generalmente i più piccoli nell’incontro con gli altri.

Entrando in classe, i primi giorni Luigi poggiava la sua guancia sul banco e, limitando al massimo ogni suo movimento, sembrava solo aspettare che il tempo trascorresse guardando il nostro agitarci da uno spesso oblò di vetro che a volte si faceva opaco. La sensazione è che desiderasse non essere visto, non essere guardato, probabilmente non essere lì.

Con Cornelia ci domandavamo ogni giorno amareggiati cosa potessimo fare per sollevarlo dal profondo avvilimento che lo immobilizzava e ricordo che una mattina mi vergognai di averlo incitato con impeto a reagire, a mettere la testa nei giochi e ragionamenti che stavamo facendo con i numeri.

Uscito in corridoio, resomi contro dell’insensatezza di quella mia richiesta e rattristato per la mia solita irruenza, ricordo di essermi domandato quale diritto avevo nell’insistere a proporre a Luigi i miei stupidi problemi di matematica, quando era evidente che lui sapeva meglio di ogni altro quanto la vita costituisse per lui un problema ben più rilevante, al momento insormontabile.

Luigi era arrivato nella scuola di Giove nei giorni in cui era stato appena sottratto a suo padre e sua nonna e affidato dai servizi sociali a una casa-famiglia. Perso in un limbo in cui stentava a trovare appigli e a riconoscere persone di cui fidarsi e a cui affidarsi, viveva la scuola come luogo estraneo da cui non farsi penetrare.

Nei giorni e nelle settimane seguenti compagne e compagni, con maggiore capacità di noi adulti, sciolsero piano piano la sua diffidenza e infatti fu a ricreazione e nei momenti liberi in giardino e nel corridoio della scuola che Luigi cominciò a tessere le sue relazioni, a partire da spinte e spintoni che erano il modo fisico, affettuosamente contraddittorio, in cui cercava alleanze e provava a dire e qualche volta urlare: ci sono anch’io!

Non abituato, all’inizio faceva fatica a cantare al primo mattino con noi, ma notammo subito tutti che invece, nel movimento, si trovava a suo agio. Così un giorno, mentre sperimentavamo allegramente diversi movimenti animali, Luigi introdusse tra noi quella che poi chiamammo la ginnastica del lombrico, suscitando entusiasmo e ilarità in tutti. Il successo di quel suo movimento dette un contributo decisivo alla nascita della storia di cui ho raccontato. Infatti, quando la mettemmo in scena, la parte dei lombrichi era introdotta da una strofa che mi rendo conto ora che avevamo dedicato senza troppa consapevolezza alle grandi fatiche di Luigi.

Un giorno un lombrico, spuntando dalla terra

tutto



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.