I labirinti della memoria by Anonymous

I labirinti della memoria by Anonymous

autore:Anonymous [Anonymous]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2013-12-02T16:00:00+00:00


Il dottor Bish guardò l'orologio, tirando indietro la manica della giacca a righe. «Sono felice che siate tornati».

«Ha mandato via la vettura di superficie», spiegò Peter. «E siamo dovuti tornare a piedi».

Fuori era buio. Le luci della Stazione si stavano accendendo automaticamente lungo le file di edifici e laboratori.

Il dottor Bish si alzò dal tavolo. «Firma qui, Peter. In fondo a questo foglio».

Peter firmò. «Che cos'è?»

«Certifica che tu lo hai visto in accordo con quanto prevede la legge. Non abbiamo tentato in nessun modo di ostacolarti».

Peter restituì il foglio di carta e Bish lo sistemò insieme agli altri. Poi il ragazzo si diresse verso la porta dell'ufficio. «Devo andare alla mensa per la cena».

«Non hai mangiato?»

«No».

Il dottor Bish incrociò le braccia e studiò Peter. «Allora?» gli chiese. «Cosa ne pensi di lui? È la prima volta che vedi tuo padre. Deve essere stata una cosa strana, per te. Sei stato con noi così tanto tempo per l'addestramento e il lavoro».

«È stato... insolito».

«Ne hai ricavato qualche impressione? Hai notato qualcosa di particolare?»

«Era molto emotivo. C'era una netta frattura fra quello che diceva e quello che faceva. Una deformazione presente, virtualmente uniforme».

«Nient'altro?»

Peter esitò sulla soglia, poi sorrise. «Un'altra cosa».

«Che cosa?»

«Ho notato...», disse ridendo. «Ho notato un odore preciso in lui. Un odore continuo e pungente, per tutto il tempo in cui siamo stati insieme».

«Temo che questa sia una cosa comune a tutti loro», disse il dottor Bish. «Sono certe ghiandole della pelle. Prodotti di scarto che vengono espulsi dal sangue. Ti ci abituerai, quando li frequenterai più a lungo».

«Dovrò farlo?»

«Sono la tua razza. In quale altro modo puoi lavorare con loro? Tutto il tuo addestramento è stato progettato con questo fine. Quando ti avremo insegnato tutto quello che sappiamo, allora tu potrai...»

«Mi ha fatto venire in mente qualcosa. Quell'odore. Ci ho pensato in continuazione, mentre stavo con lui. E ho cercato di ricordare dove l'ho sentito».

«Adesso sei in grado di identificarlo?»

Peter rifletté. Pensò a lungo, concentrandosi al massimo, e il suo piccolo viso si riempì di rughe. Il dottor Bish attese pazientemente accanto alla scrivania, a braccia conserte. L'impianto termico automatizzato si accese per la notte, e un debole calore si irradiò delicatamente nella stanza.

«Ci sono!» esclamò all'improvviso Peter.

«Che cosa era?»

«Gli animali del laboratorio di biologia. Lo stesso odore. Lo stesso odore degli animali per gli esperimenti».

Il robodottore e il promettente ragazzo si scambiarono una occhiata. E sorrisero entrambi: un sorriso segreto, privato, un sorriso di totale complicità.

«Io credo di sapere che cosa vuoi dire», affermò il dottor Bish. «In effetti, io so esattamente che cosa vuoi dire».



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