I labirinti dello spazio by AA.VV

autore:AA.VV.
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fantascienza
editore: Perseo
pubblicato: 2002-02-28T16:00:00+00:00

I PIRATI DELLO SPAZIO

Nel numero dell’estate 1945 di Thrilling Wonder Stories usciva, accompagnato da un breve profilo biografico, il primo racconto di uno scrittore venticinquenne, John Holbrook Vance, sotto il nome di Jack Vance. Si trattava di The World Thinker, scritto mentre l’autore (nato nel 1920, anche se molti riportano come data di nascita il 1916) era imbarcato su un mezzo della Marina Mercantile durante la seconda guerra mondiale, e aveva dovuto interrompere brevemente gli studi (che lo avrebbero portato a una laurea in ingegneria mineraria, poi in fisica, e infine in giornalismo).

Nell’estate del 1946 Startling Stories pubblicava il secondo racconto del giovane autore: si trattava di questo Pianeta della polvere nera, che introduceva il tema delle grandi avventure nello spazio, della descrizione di stralunati paesaggi sempre ricchissimi di colori e immagini, e dei pirati delle vie stellari, che Vance non avrebbe mai abbandonato, nella sua scalata ai vertici della letteratura di science fiction della quale oggi, a ottantadue anni e ancora prolificissimo, è uno dei miti più applauditi e consacrati.

La carriera di creatore di mondi di Vance prende quota negli anni ’50, sia con la serie delle avventure di Magnus Ridolph, sia con quella di The Dying Earth (raccolta in volume proprio nel 1950), poi con romanzi quali The Vandals of the Void, il grande successo Big Planet, lo splendido To Live Forever (1956), il complesso ma affascinante The Languages of Pao (1958), e la consacrazione mondiale con l’Hugo conquistato nel 1963 con The Dragon Masters, al quale seguirono varie serie di romanzi - Vance ha sempre preferito la narrativa lunga a quella breve, e i suoi racconti sono relativamente rari - che lo hanno reso popolarissimo nel mondo, e anche in Italia, dove è sempre stato uno tra gli scrittori più pubblicati e letti dagli appassionati.

Vance è stato gradualmente scoperto, con il passare del tempo: inizialmente, veniva considerato tra gli autori di secondo piano, nell’affollatissimo panorama di talenti degli anni ’50, e il suo modo di scrivere, sempre elegante e raffinato, con un senso del paesaggio alieno e terrestre assolutamente pittorico, un’attenzione alle problematiche di linguistica, musica, arte, cultura, usi e costumi dei popoli via via descritti con impressionante realismo, aveva bisogno di tempo e di un’evoluzione del gusto per imporsi definitivamente. A lui dobbiamo alcune tra le saghe spaziali più efficaci e travolgenti che mai siano state scritte, ed è tra i pochi superstiti della grande generazione dei creatori di universi, dotato di sense of wonder, di sottile ironia, di ritmo, di capacità creativa e di una freschezza che rende le sue opere sempre giovani e frizzanti, dote questa che il trascorrere degli anni e il successo non hanno guastato. Gustiamoci questo tuffo nell’avventura spaziale in onore di uno scrittore meritevole del Grand Master che gli è stato assegnato in anni recenti.

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