I miti ebraici (Italian Edition) by Robert Graves

I miti ebraici (Italian Edition) by Robert Graves

autore:Robert Graves [Graves, Robert & Patai, Raphael]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Longanesi
pubblicato: 2014-07-30T16:00:00+00:00


* * *

1 Strabone ricorda una leggenda affine di Massada, una fortezza massiccia sulla riva sud-est del mar Morto, dove tredici fiorenti città furono un giorno distrutte da un terremoto, con eruzione di bitume e zolfo, seguito da un così violento maremoto da sommergere gli abitanti in fuga. Giuseppe Flavio scrive: « Il lago Asfaltide [il mar Morto] confina col territorio di Sodoma, un giorno prosperoso ed oggi arido deserto, poiché Dio ha distrutto le sue città con le saette. Le ’ ombre ’ di cinque città sono ancora visibili ».

2 Dopo l’opera devastatrice del terremoto, blocchi di bitume avevano galleggiato sui flutti nel mar Morto. Diodoro Siculo, scrivendo nel 45 a. C., ricorda questo fenomeno che accadde nuovamente nel 1834. Siddim (« pozzo di bitume ») sembra sia stata una specie di palude di sale, sulla riva orientale, dove si potevano trovare masse di bitume. Il mar Morto dunque non è mai stato terra asciutta (si parla di centottantotto bracci di profondità scandagliata) e quando recentemente gli Israeliti perforarono, per cercare il petrolio, il suolo vicino a Sodoma (Jebel Usdum), scoprirono ancora sale a oltre diciottomila piedi di profondità. Tuttavia, il bacino meno profondo, a sud, oltre la penisola di Lisan, può forse essere stato un giorno una pianura, coperta poi dalle acque salate in seguito a intensi terremoti, circa nel millenovecento a.C. Ma il suolo è duro e non vi sono rovine nei dintorni, se non quelle di una antica diga romana. Siccome la valle si stende a milletrecento piedi sotto il livello del mare, durante l’estate il calore è troppo intenso per risiedervi: una calura infernale viene dal cielo. È difficile credere alle tredici fiorenti città di cui parla Strabone, o alle cinque citate da Giuseppe Flavio.

3 Le città colpite dal castigo divino ad espiazione della indegna accoglienza riservata agli stranieri, sono argomenti di un mito diffuso. Birket Ram, presso Banias, nel nord della Galilea, un antico cratere di vulcano spento viene considerato dagli Arabi del luogo come una antica città distrutta per castigo e ricoperta poi dalle acque del lago. Ferecide informa che Gortina in Creta fu distrutta da Apollo per la sua sfrenata licenza. Ovidio, nelle Metamorfosi, narra come una vecchia coppia frigia, Filemone e Bauci, avendo premurosamente ospitato Zeus quando egli colpi i loro arroganti vicini, furono risparmiati dalla catastrofe.

4 Parte del mito è facilmente comprensibile per chi da Beersheba-Elath scenda verso Sodoma e guardi a sinistra. L’occhio viene ingannato dai tetti e dai minareti di una città-fantasma, che è invece effetto delle formazioni saline del Jebel Usdum; e, poco dopo, vicino alle sponde del mar Morto, appare anche la « moglie di Lot », un grande pilastro di sale che assomiglia vagamente a una donna vestita di un grembiule grigio e tiene il viso rivolto verso la città-fantasma. Il racconto di come ella si volgesse indietro e perdesse quindi ogni speranza di salvezza, trova un parallelo nella ben nota storia di Platone su Euridice, la moglie di Orfeo. Una piccola borgata araba, all’estremo limite della spiaggia, è identificata in Zoar (vedi 27 3).



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