I Miti Norreni by Mila Fois

I Miti Norreni by Mila Fois

autore:Mila Fois [Fois, Mila]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2014-05-25T07:00:00+00:00


Al tempo in cui Aesiri e Vaniri sancirono la loro alleanza, sputarono tutti quanti in un unico vaso, per suggellare il patto. All’interno di questo contenitore, dov’era finita la saliva magica degli dèi, mescolata assieme, nacque un essere dotato di grande saggezza, che venne chiamato Kvasir.

Egli sarebbe certamente stato un ottimo consigliere, dal momento che era versato nell’arte della retorica e della poesia, ma i nani, gelosi delle sue abilità, lo uccisero, riempiendo con il suo sangue tre vasi, che divennero dispensatori di sapienza ed ispirazione.

Gelosi di questi tesori, pensarono di nasconderli nelle profondità di una caverna, chiedendo alla gigantessa Gunlod di custodirli. Avevano però sottovalutato il re degli dèi: Odino infatti vide tramite gli occhi dei suoi corvi ciò che i nani avevano fatto e pensò d’impadronirsi dei tre preziosi vasi.

Raggiunse la caverna, dove Gunlod faceva la guardia e non avrebbe lasciato passare nessuno. Odino però era assai astuto e riuscì, grazie al fascino delle sue parole, a sedurre la gigantessa e a farsi offrire un solo sorso da ciascuno dei tre vasi. Il re degli dèi non si lasciò sfuggire quella possibilità, e vuotò ogni contenitore con un’unica profonda sorsata. Gunlod capì di essere stata ingannata, ma non reagì in modo collerico, dopotutto ormai era innamorata di Odino, tanto più che aspettava da lui un figlio.

Qualche tempo dopo diede alla luce un bimbo che chiamò Bragi, il quale, essendo nato nella grotta che custodiva i vasi dell’ispirazione poetica, si dimostrò estremamente portato per la musica e la poesia. Ben presto quell’oscura spelonca si dimostrò troppo stretta per lui, e perciò Gunlod gli permise di visitare il mondo, con in spalla la sua arpa dorata, suggerendogli di recarsi ad Asgard a conoscere suo padre.

Bragi camminò a lungo, tra boschi e pianure, seguendo il corso dei ruscelli e fermandosi a contemplare la natura. Al suono della sua arpa i fiori sbocciavano e gli uccelli si univano alla dolce melodia, e fu proprio in una radura, mentre pizzicava le corde del suo strumento, che incontrò una splendida fanciulla, che subito rapì il suo cuore.

Si trattava di Iduna, dea della giovinezza e della primavera, la quale ricambiò l’amore di Bragi e decise di unirsi a lui nel viaggio verso Asgard. “Ti porterò a conoscere mio padre, il re degli dèi, e con la sua benedizione ti sposerò!” decise il giovane bardo, e la soave Iduna arrossì.

Attraversato Bifrost, il ponte dai sette colori, raggiunsero Gladsheim, la dimora di Odino, il quale accolse con affetto il figlio ritrovato e la sua nuova consorte. Iduna non doveva faticare molto per farsi benvolere, infatti non solo era splendida e gentile, ma portava con sé un cestino pieno di mele mature, che avevano il potere di conferire l’eterna giovinezza a chiunque avesse dato loro un morso.

Gli dèi cominciarono ad abituarsi alla sensazione di benessere procurata da quei frutti, ed avrebbero fatto qualsiasi cosa pur di tenere Iduna sempre con loro. Anche i giganti, però, avevano notato il potere delle mele e ne erano invidiosi, perciò cominciarono a tramare un modo per impossessarsene.



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