I peggiori anni della nostra vita by Comunque Milan & Conte Fiele;

I peggiori anni della nostra vita by Comunque Milan & Conte Fiele;

autore:Comunque Milan & Conte Fiele; [Milan, Comunque & Fiele;, Conte]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788885747456
editore: edigita
pubblicato: 2020-08-26T18:30:15+00:00


MILAN vs INTERNAZIONALE 3-0

Reti: 35’ Alex, 73’ Bacca, 76’ Niang

MILAN: Donnarumma, Abate, Alex, Romagnoli, Antonelli, Honda (89’ Boateng), Kucka, Montolivo, Bonaventura, Niang (79’ Balotelli), Bacca (85’ Bertolacci) - All.: Mihajlovic

INTERNAZIONALE: Handanovic, Santon, Miranda, Murillo, Juan Jesus, Medel, Brozovic, Perisic (78’ Felipe Melo), Eder, Ljajic (87’ Telles), Jovetic (64’ Icardi) - All.: Mancini Arbitro: Damato

14 Febbraio 2016

Milan - Genoa 2-1

In fin dei conti questa cosa di svegliarsi presto per il Milan l’abbiamo sempre fatta. Mi ricordo tipo al liceo. Dal lunedì al sabato per presentarti in modo più o meno accettabile alla prima ora di latino o di matematica ti svegliavi alle 7. Colazione, motorino, attraversare San Siro (inteso come quartiere) con la pioggia, la nebbia o il sole, i cancelli del Vittorio Veneto, la campanella, la prima ora. Il sonno. E la domenica, invece di dormire, uguale.

Che poi non per nulla resuscitavi di colpo dopo essere crollato dalla stanchezza mentre il treno stava per rientrare in stazione, buttato in qualche angolo di uno scompartimento – quando andava bene, sennò direttamente corridoio – che eri piccolo e i posti si lasciavano a quelli grandi (un privilegio di cui qualche anno dopo avrei goduto in abbondanza, per fortuna). I treni regionali sfasciati, con la puzza di ammoniaca quando ci salivi, le scritte di quelli che ci erano passati prima di te, il cesso fuori uso dopo mezz’ora, la Gazza che passava mentre scorrevano le città, le mani che arrotolavano, chiudevano, facevano filtri e accendevano, accendevano, come eterne pire che illuminavano le gallerie.

Alla fine, ti presentavi prima in Garibaldi e anni dopo a Sesto e capivi subito dalle facce se il clima era quello della gita o se era una giornata da sciarpa sulla faccia e cappuccio calato bene, anche se noi di Fossa eravamo sempre precisi, eleganti, stile e rabbia. Gli sbirri nervosi che ti guardavano, il controllore che controllava, il tipo del bar che pronti via faceva, come se piovesse, caffè e amari anche se erano le otto del mattino. La coda per ritirare il biglietto se non eri passato in sede il giovedì, che un anno quello per Ancona me l’aveva trovato al volo Pedro e grazie a lui posso dire di aver visto l’ultimo gol in carriera del Cigno. Grazie Pedro, grazie, grazie. E poi quella gente incredibile che c’era. Il Suora. Dejan, il Mostro di Varese, Rambo. Ma voi ve li ricordate?

Insomma, svegliarsi per il Milan non è che sia proprio una novità. Però quando anni dopo, cioè domenica scorsa, ho spento la sveglia circa un’ora prima del solito perché c’era Milan-Genoa, ecco, il nome di nostro Signore invano qualche volta l’ho nominato. Fortuna che appena il tempo di sedersi e Carlito Bacca ha piazzato la mina, adagiando la partita verso i tre punti. Ora, ieri me lo sono guardato bene. Ragazzi, Bacca, oltre a buttarla dentro, praticamente non sa fare altro. Se esce dall’area avversaria, quasi sempre sbaglia l’appoggio, non salta l’uomo manco a pagarlo, tenere alta la squadra manco a parlarne. Ma per il resto è un’iraddiddio.



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