L'arte del rugby by Zavos Spiro

L'arte del rugby by Zavos Spiro

autore:Zavos, Spiro [Zavos, Spiro]
La lingua: eng
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Il sito internet www.planetrugby.co.uk ha dedicato tre pagine di intensa discussione a un incidente occorso in una partita tra Nuova Zelanda e Inghilterra a Wellington. L’incidente durò probabilmente tre secondi, ma l’analisi che ne è scaturita è infinita. L’Inghilterra aveva ben due avanti temporaneamente espulsi e doveva affrontare una mischia sulla propria linea di meta. Ecco cosa accadde. Alla mischia inglese, ridotta in sei uomini, viene fischiato un calcio di punizione contro perché uno dei piloni spinge lateralmente. Rodney So’oialo, il numero otto degli All Blacks, calcia la punizione al piede, toccandola a se stesso e correndo verso la linea di meta. Viene placcato da due inglesi sulla linea. A questo punto agli All Blacks viene fischiata una punizione contro su indicazione del Tmo (il responsabile della moviola in campo) perché So’oialo ha tentato di strisciare con la palla oltre la linea di meta dopo essere stato immediatamente placcato.

Ma è stata davvero la decisione giusta? Qui entrano in gioco le complicate leggi del rugby.

Il sito internet si pone questa domanda pertinente: «Perché agli All Blacks non è stato concesso un calcio di punizione tra i pali quando So’oialo, dopo aver usufruito di un calcio di punizione al piede, è stato placcato da giocatori che non si erano allontanati dal punto di battuta della punizione fino alla linea di meta, non avevano cioè rispettato la distanza?»

Il sito internet analizza quindi la legge 21.7 («Cosa deve fare la squadra in difesa di fronte a un calcio di punzione»), sezione suddivisa in quattro parti. La discussione verte sulla questione cruciale: dove si trovassero i piedi dei difensori. Se non erano dietro alla linea di meta prima di avanzare per procedere al placcaggio, i difensori avrebbero potuto aver commesso un «fallo professionale», con conseguente espulsione temporanea. L’arbitro avrebbe quindi potuto espellere dal campo entrambi i giocatori, lasciando l’Inghilterra in undici. O avrebbe potuto concedere una punizione. La legge 10.2 («Gioco scorretto») contempla questa situazione. Il punto chiave qui è se i difensori avessero commesso intenzionalmente l’infrazione, e dunque se andasse concessa in questo caso una meta tecnica.

Tutte queste considerazioni dovettero essere soppesate dall’arbitro nel giro di qualche secondo – e per ore dai bravi spettatori nelle infinite analisi che ne seguirono. Non c’è da meravigliarsi che in Galles esista il detto: «La partita inizia dopo il fischio finale».



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