I piaceri intimi del cioccolato by Park Frances & Park Ginger

autore:Park, Frances & Park, Ginger [Park, Frances]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788858505724
editore: Edizioni Piemme
pubblicato: 2011-11-01T23:00:00+00:00

Capitolo 12

Barretta Morbida alle Noci Pecan

Un grosso trancio di caramello

ricoperto di noci pecan tritate,

e poi rivestito e decorato con cioccolato al latte

In un ristorante affacciato sul Potomac, Francie osservò più attentamente Darren e si rese conto che la sua chioma dorata l’aveva ingannata. Da lontano gli avresti dato venticinque anni, ma da vicino sembrava più intorno ai trentacinque, e un po’ maturo, anche se stranamente non riuscivi a immaginare che potesse invecchiare.

Darren indicò il suo bicchiere di vino al cameriere e alzò le dita per chiederne altri due, con un gesto che si trasformò in un simpatico segno di pace.

«Appena ti ho visto,» disse «ho sentito il bisogno di conoscerti.»

«Sono lusingata» mormorò Francie, ebbra di desiderio. Non era l’unica. Metà delle donne presenti lo osservava, probabilmente chiedendosi cosa ci trovasse in lei.

«Mi piace il tuo musetto. Posso chiamarti così?»

«Così come?»

«Musetto.»

Lei alzò le spalle. «Se vuoi.»

Darren era un bel ragazzo dei quartieri poveri che passava le giornate a dirigere una squadra di muratori; non aveva un QI da record, ma per qualche strana ragione Francie trovava piacevole la compagnia di una persona che si comportava come se non avesse alcun pensiero al mondo. Tanto – pensò – la loro relazione non sarebbe comunque andata oltre quella notte. Darren amava le auto da corsa e sognava una vita in riva al mare come una perenne vacanza: l’acqua, granchi da gustare, birre da stappare.

«Cosa fai nel tempo libero?» le chiese.

«Scrivo» rispose lei, con la mezza speranza che questo lo scoraggiasse permettendole di tornare a casa senza rimpianti.

«Fico» disse lui sorridendo. «Racconta.»

Lei lo fece, per quindici minuti buoni. Darren la stupì ascoltandola con attenzione, il bicchiere di vino in una mano e il mento appoggiato sull’altra.

«Ti avverto, Darren. Io non sono un tipo da spiaggia, quindi probabilmente abbiamo poco in comune.»

«Non ti libererai di me così facilmente» rise Darren. «E poi, anch’io devo avvisarti di una cosa.»

Era serio. «Ah sì?»

«Non amo stare da solo.»

«Be’, non sei l’unico.» Francie levò il bicchiere, e brindarono.

Quella settimana approfittammo di un momento di calma in negozio per rilassarci e riempire vassoi di bonbon assortiti.

BANG!

«Cos’è stato?» strillò Francie.

Ginger guardò fuori e fece una smorfia. «Uno di quei maledetti fattorini ha appoggiato il suo stupido motorino alla nostra vetrina. Vado a dirgli il fatto suo.»

«Pensaci bene, Ginge» disse Francie dando un’occhiata. «Guardalo. Sembra uscito dalla lista dei criminali più ricercati dall’FBI.»

Il fattorino in questione, che stava svitando il tappo di una bottiglia d’acqua per bere a garganella, sembrava reduce da Woodstock: chioma disordinata, baffi nerissimi, e una bandana rossa così sbrindellata da sembrare strappata alle zanne di un cane. Solo un paio di occhiali dalla montatura metallica e una leggera pancetta lo salvavano. Okay, forse aveva letto un libro o due nella sua vita. Comunque, Ginger non si fece impressionare.

«Non ho paura di lui» disse, già con un piede fuori. «Ehi, tu, ti dispiacerebbe spostare quella moto? Perché voi fattorini vi credete in diritto di appoggiare i vostri mezzi sulla nostra proprietà?»

Uhm, in realtà visto da vicino quel tipo non era affatto male.

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