Il 18 Brumaio di Luigi Bonaparte by Karl Marx

Il 18 Brumaio di Luigi Bonaparte by Karl Marx

autore:Karl Marx [Marx, Karl]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2014-02-24T23:00:00+00:00


Note

1. Ciò era avvenuto col decreto del 12 marzo 1849.

2. Ricatto.

3. Su questa vicenda cfr. K. Marx, Le lotte di classe cit., pp. 295-296. Qualcuno si dichiarò a favore dell’aumento, con giustificazioni offensive per il presidente, affermando che non bisognava permettere che le porte della prigione di Clichy si chiudessero, a causa dei debiti, alle spalle dell’eletto del 10 dicembre; un deputato osservò ironicamente che, concedendo il denaro, l’Assemblea avrebbe potuto rispondere a chi l’accusava di disinteressarsi delle miserie sociali, che essa aveva finalmente varato una legge assistenziale. L’una tantum fu approvato con una ventina di voti di maggioranza. Esso fu proposto da Changarnier, il quale offri il suo arbitrato per evitare una rottura aperta fra il presidente e l’Assemblea, particolarmente pericolosa in un momento in cui la sinistra avrebbe potuto inserirsi nella situazione utilizzando i risentimenti popolari contro la nuova legge elettorale.

4. L’art. 32 della Costituzione prevedeva, durante le ferie, una commissione stabile di 25 membri, più i tre questori. In caso di bisogno la commissione aveva il diritto di convocare l’Assemblea. Nel 1850, sebbene facessero parte della commissione alcuni repubblicani moderati, come Lamoricière, prevalevano in essa i capi del “partito dell’ordine” come Barrot, Molé, Berryer, Changarnier.

5. L. Filippo morì a Claremont nell’agosto. Alcuni rappresentanti delle due frazioni del partito dell’ordine pensarono che la sua morte avrebbe potuto facilitare la riconciliazione fra le due dinastie, fra loro imparentate, essendo venuto a mancare l’uomo che per i legittimisti e i Borboni rappresentava l’usurpatore del luglio 1830, quindi il pomo della discordia.

6. Si tratta di un comitato di 5 membri, che avrebbe dovuto ricevere e trasmettere ai comitati locali le disposizioni di Enrico V. Di esso facevano parte anche i membri della commissione permanente Berryer e Saint Priest.

7. In alcune città, pur introducendo nei suoi discorsi le memorie napoleoniche, L. Napoleone esaltò la “rassegnazione repubblicana”: così a Lione e in Alsazia, dove proclamò la sua fedeltà alla repubblica e smentì le intenzioni attribuitegli di preparare un colpo di stato. Nei suoi discorsi di Caen e di Cherbourg. L. Napoleone affermò invece apertamente che non si sarebbe tirato indietro, se in giorni tempestosi gli fossero state attribuite nuove e più pesanti responsabilità; egli giunse addirittura a chiedere al popolo il suo contributo per fortificare il potere (cioè il potere presidenziale), in modo da evitare i pericoli dell’avvenire.

8. Tuttavia, in molte città di orientamento socialista e repubblicano, L. Napoleone incontrò perfino l’ostilità aperta, come a Chalon, a Lione e a Besançon.

9. Il generale Piat, amico di L. Bonaparte. Nel dipartimento della Senna la società contava 8-10.000 aderenti.

10. Mariuoli pieni di vizi e di debiti.

11. Senza giri di parole.

12. Marx allude qui, ironicamente, agli sfortunati tentativi insurrezionali di Strasburgo e di Boulogne messi in atto da L. Napoleone durante la Monarchia di luglio, e a un fatto accaduto in occasione dello sbarco di Boulogne, rievocato da V. Hugo nel suo Napoléon le Petit con le seguenti parole (cfr. L. I, cap. VII): “Il 5 agosto 1848, sul piroscafo da lui noleggiato, il Città di



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