Il Caso Eduard Einstein by Laurent Seksik

Il Caso Eduard Einstein by Laurent Seksik

autore:Laurent Seksik [Seksik, Laurent]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: General, Fiction
ISBN: 9788820090913
editore: Sperling & Kupfer
pubblicato: 2014-05-26T22:00:00+00:00


A detta di mamma, sono cinque anni che mio padre è in America. È partito appena in tempo; se non ce l’avesse fatta, l’avrebbero imprigionato a Dachau. Dachau non è lontana da qui. Sarebbe stato davvero incredibile: due Einstein internati nello stesso momento, a trecento chilometri di distanza. Forse così si sarebbe potuto riunire la famiglia…! Ovviamente, la prospettiva di passare il resto dei miei giorni dietro a un filo spinato accanto a mio padre non aveva nulla di allettante. Ma non sarebbe durata a lungo. Se mio padre fosse stato arrestato, il mondo intero si sarebbe mobilitato per farlo liberare. Di me, invece, non si cura nessuno.

Ogni giorno, alle 13.45, interrompo la siesta, mi alzo dal letto, liscio con cura il lenzuolo bianco, sposto leggermente il piumone e lo metto più al centro, al suo posto, ricompongo gli angoli alla perfezione, prima quelli del fondo del letto e poi quelli della testa. Arretro di un passo, esamino il risultato, vado a risistemare l’angolo in basso a destra, faccio scivolare il palmo su un punto in cui il lenzuolo fa una grinza, soffio su una piuma della trapunta fino a farla cadere, la prendo fra l’indice e il pollice, la poso sotto il letto, invisibile agli sguardi, appiattisco gli angoli del piumone un po’ arricciati, faccio un passo indietro, sono soddisfatto del risultato, voglio controllare se il mio lavoro resisterà a un peso di circa novantadue chili, mi sdraio sul letto, rimango per un momento con le braccia tese lungo il corpo, mi alzo, noto che il lenzuolo si è spiegazzato, mi rimetto al lavoro.

Bisogna che tutto sia perfetto. Probabilmente verrà Gründ a controllare la stanza, anche se io preferisco Forlich. Con Gründ, la visita finisce sempre male. Anche se lui si mostra meno pignolo di Forlich sugli angoli perfetti e la posizione del piumone. Al contrario di Forlich, lui non guarda mai sotto il letto… Non riesce ad abbassarsi per via di un mal di schiena persistente di cui si lagna senza posa. Le sue vertebre costituiscono un inesauribile argomento di conversazione da quando una di esse si è spostata. Il suo dolore è penoso a vedersi. Posso commuovermi fino alle lacrime quando Gründ descrive com’è intenso il male, che si allevia soltanto quando si stende sul marmo freddo. Io so cosa significa soffrire. Anche se, per fortuna, non ho mai sofferto di mal di schiena. È forse il solo punto del mio corpo che non ha fatto parlare di sé.

«Chi non ha mai avuto mal di schiena non sa cosa significa soffrire», dice sempre Gründ in tono di rimprovero.

«Non è vero, glielo posso assicurare, signor tenente.» (Gründ, per ragioni oscure, da qualche mese in qua pretende d’essere chiamato signor tenente.) «Io posso immaginare benissimo quanto soffre.»

«Ti dico che non puoi immaginarlo!»

«Glielo assicuro, signor tenente. Quando ho mal di testa soffro anch’io in modo tremendo.»

«Piccolo presuntuoso. Stai insinuando che soffri tanto quanto me?»

«Il dolore pulsa fra le tempie.»

«Non più che nella mia schiena.»

«Molto forte, in ogni caso.»

«Non cercare di fare il furbo.



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