Il catalogo delle donne valorose by Serena Dandini

Il catalogo delle donne valorose by Serena Dandini

autore:Serena Dandini [Dandini, Serena]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788852086939
editore: Mondadori
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


IPAZIA

Rosa Song of the Stars (Canzone delle Stelle), rarissima gallica a fioritura unica creata nel 2001 da Paul Barden. I fiori sono semidoppi, con vistosi stami dorati, e sbocciano riuniti in piccoli gruppi. I petali sembrano tanti cieli stellati in miniatura di un viola scuro a puntini color malva. I fiori hanno un moderato profumo speziato.

Il pregiudizio che teorizza la presunta superiorità del cervello maschile su quello femminile arriva da molto lontano, se pensiamo che già il grande filosofo Aristotele considerava la femmina un “maschio mancato”, argomentando con dettagliati sillogismi che le donne “sono per natura più deboli [...] e si deve supporre che la natura femminile sia al pari di una menomazione”.

Sono passati più di duemila anni, ma ancora oggi brillanti accademici ritengono che lo studio considerato il più altolocato, quello scientifico, non sia adatto alle donne per i soliti motivi “naturali”, e allora possiamo immaginare come i contemporanei giudicassero Ipazia, nata in Egitto nel IV secolo dopo Cristo: una donna che volle diventare a tutti i costi matematica, astronoma e filosofa. Ci riuscì così bene che a soli trentun anni non solo diventò responsabile della Scuola neoplatonica di Alessandria, ma fu capace di raccogliere intorno a sé proseliti e studenti che la consideravano un’autorità indiscussa e un punto di riferimento fondamentale per la cultura dell’epoca. Dalla sua, la giovane scienziata ha avuto un vantaggio non indifferente nella figura di un padre sicuramente più “liberale” di Aristotele, che sin da piccola le aveva permesso di studiare e coltivare le sue passioni. La fortuna ha voluto che fosse la figlia di Teone di Alessandria, un grande matematico che dirigeva la più famosa accademia del mondo antico, il Museion, dove la piccola Ipazia trascorreva le giornate tra i papiri scientifici invece che a giocare con le bambole come le sue coetanee (c’erano già le bambole, le più ambite d’avorio, per tutte le altre in semplice legno). In poco tempo, sotto gli occhi compiaciuti di questo genitore all’avanguardia, Ipazia si trasforma in una brava matematica risolvendo equazioni e problemi sempre più complessi, ma allarga il suo campo di conoscenze anche alla filosofia e all’astronomia, materie che poi nel suo insegnamento saranno indivisibili. Purtroppo molti dei suoi scritti sono andati perduti nell’incendio della Biblioteca del Museion, ma sono rimaste testimonianze delle sue scoperte e delle sue sperimentazioni nelle opere del padre e nei fitti carteggi con altri scienziati del tempo. Ipazia sviluppò nuove teorie rivoluzionarie sul movimento dei pianeti anticipando la prima legge di Keplero sulle orbite ellittiche e intuì anzitempo che c’era qualcosa che non andava nella teoria geocentrica, precorrendo gli studi che porteranno, secoli dopo, alla rivoluzione copernicana. Ipazia era bella, ma ai suoi numerosi corteggiatori preferiva il misterioso movimento del cielo, che passava notti intere a studiare, come ricorda questo epigramma del poeta Pallada a lei dedicato: “Quando ti vedo mi prostro davanti a te e alle tue lezioni, / levando lo sguardo alla casa celeste della Vergine. / Perché verso il cielo sono rivolti i tuoi interessi, / Ipazia sacra, bellezza del ragionamento, / astro incontaminato della cultura sapiente”.



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