Il Diavolo zoppo e il suo Compare by Alessandra Necci

Il Diavolo zoppo e il suo Compare by Alessandra Necci

autore:Alessandra Necci [Necci, Alessandra]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Marsilio
pubblicato: 2020-04-22T22:00:00+00:00


15.

Il ne lui manquait que ce vice-là.

Il solo vizio che gli mancava.

FOUCHÉ, QUANDO TALLEYRAND VIENE NOMINATO VICE-GRAND-ÉLECTEUR

Il 2 dicembre 1804 su Parigi volteggiano i fiocchi di neve, mentre nella basilica di Notre-Dame, alla presenza del pontefice, si celebra una cerimonia inimmaginabile sino a pochissimi anni prima. Il Sacro di Napoleone I, Imperatore dei Francesi.

Un quadro di David immortala la scena: Bonaparte ha una corona di alloro sul capo e ne tiene sollevata un’altra, mentre sua moglie Joséphine è inginocchiata di fronte a lui. Intorno e dietro i coniugi c’è quasi tutta la nobile – o meglio, nobilitata – schiatta dei corsi. Qualcuno dei parenti, in realtà, non è venuto perché non ha ottenuto un ruolo, un titolo e dei beni all’altezza delle aspettative.

Per salvare la forma davanti ai posteri, il pittore raffigura almeno l’assente più significativa, Letizia Ramolino Bonaparte, la matriarca, colei che scaramanticamente ripeterà per anni: «Pourvu que ça dure!», «Purché duri!» Letizia, che nel dipinto appare seduta con aria maestosa, è invece rimasta a Roma: il titolo di “Madame, Madre di Sua Maestà l’Imperatore” le pare troppo misero, e non desidera assistere al trionfo della “vecchia”, Joséphine.

David non si occupa solo di tele e pennelli, ma anche della regia della cerimonia; un affare non semplice, visti i capricci e le pretese del clan. Due fratelli Bonaparte, Giuseppe e Luigi, benché presenti, sono seccati, perché si aspettavano di essere fatti principi e ciò non è accaduto. Elisa e Carolina, invece, sono divenute Altezze Reali, ma ce l’hanno con la sorella Paolina, che è anche principessa per matrimonio.

In quel putiferio, il più inebriato è Napoleone. Ha provveduto a incoronarsi da solo, per far capire a tutti che deve il raggiungimento del potere a se stesso, non a Dio o al suo rappresentante terreno, il Papa. Poi ha promesso che «farà rispettare l’uguaglianza dei diritti, la libertà politica e civile, l’irrevocabilità della vendita dei beni ecclesiastici» e ha «giurato di governare nell’interesse della gloria e della felicità del popolo francese.»

Alla fine della cerimonia, l’araldo ha esclamato: «Il molto glorioso e augusto Napoleone, Imperatore dei Francesi, è consacrato e intronizzato!» «Ah, se nostro padre potesse vederci!» mormora allora il neoeletto al fratello Giuseppe.

Il “piccolo Corso”, nato ad Ajaccio il 15 agosto 1769 da una famiglia di modestissima nobiltà e pochi mezzi, ce l’ha fatta. Ha percorso le tappe che l’hanno condotto al vertice della sua folgorante ascesa, sino a divenire più di un re. Alla legittimità della nascita, ha sostituito quella del genio.

Ciò che colpisce maggiormente nel quadro, però, non è lui o il gruppo di famiglia, né le dame con gli abiti “stile Impero” o i dignitari impennacchiati. Il soggetto che più si fa notare è il ministro degli Esteri, Charles-Maurice de Talleyrand-Périgord, il quale ha un’aria di ironica condiscendenza poco in linea con il clima di estasi e sacralità.

Ogni dettaglio contribuisce a sottolinearne il sussiego, la morgue: il naso, già all’insù, è levato in aria con boria maggiore del solito, la bocca ha una piega quasi maligna, lo sguardo denota divertito scetticismo.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.