Il giardino di Elizabeth by Von Arnim Elizabeth

Il giardino di Elizabeth by Von Arnim Elizabeth

autore:Von Arnim, Elizabeth [Von Arnim, Elizabeth]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Bollati Boringhieri
pubblicato: 2014-07-27T16:00:00+00:00


27 dicembre È di moda, credo, guardare al Natale come a una seccatura di genere piuttosto grossolano, e come a un periodo in cui si è invitati a rimpinzarsi e a pretendere di essere allegri senza un giustificato motivo. In realtà è una delle istituzioni più deliziose e più poetiche che ci siano, se osservato in maniera adeguata, e dopo essere stati più o meno scortesi con gli altri per tutto l’anno, è un dono del cielo essere costretti a comportarsi con amabilità proprio quel giorno; ed è sicuramente molto piacevole poter fare dei regali senza essere ossessionati dalla convinzione che si sta viziando chi lo riceve e che poi in seguito lui ne soffrirà. I domestici sono solo bambini cresciuti, e proprio come i bambini li si fa felici con regalucci e cosine buone da mangiare; e, già diversi giorni prima, ogni volta che le tre bambine andavano in giardino s’aspettavano di trovarci Gesù Bambino con le braccia cariche di doni. Loro credono fermamente che sia in questo modo che arrivano i loro regali, ed è un’idea così incantevole, che varrebbe la pena di celebrare il Natale solo per questo.

Viene osservata una gran segretezza, i preparativi sono affidati interamente a me, e non è un lavoro da poco con così tanta gente qui in casa e in ognuna delle fattorie, e tutti i bambini, grandi e piccoli, che aspettano la loro parte di felicità. Per diversi giorni prima e dopo la biblioteca è inabitabile, dato che è là che facciamo gli alberi e ci scambiamo i regali. Lungo tutto un lato ci sono gli alberi, e lungo gli altri tre sono allineati dei tavoli, uno per ogni persona della casa. Quando sugli alberi vengono accese le luci, e si ergono nel loro fulgore splendendo sui visi felici, dimentico tutta la fatica che mi è costata, e le volte che ho dovuto correre su e giù per le scale, e i vari dolori alla testa e ai piedi, e mi diverto come chiunque altro. Per prima viene fatta entrare la bimba di giugno, poi le altre e noi secondo l’età; poi i domestici, poi viene l’ispettore capo e la sua famiglia, gli altri ispettori delle diverse fattorie, le bambinaie, i contabili e i segretari; e poi tutti i bambini, frotte e frotte di bambini, i grandi che conducono per mano i piccoli e portano in braccio quelli che ancora non sanno camminare, e le madri che fanno capolino tutt’intorno alla porta. Tutti quelli che ci stanno prendono posto davanti agli alberi e intonano due o tre canti natalizi; poi gli vengono dati i loro regali, e se ne vanno trionfanti, lasciando il posto al gruppo successivo. Hanno cantato a perdifiato anche le mie tre bimbe, sia che sapessero o meno quello che si stava cantando. Per l’occasione indossavano dei vestitini bianchi, e la bimba di giugno era addirittura agghindata con un abito con una profonda scollatura e le manichine corte, alla maniera delle pargolette teutoniche qualunque sia la temperatura. Le



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