Il Giro a sbafo by Guido Foddis

Il Giro a sbafo by Guido Foddis

autore:Guido Foddis [Foddis, Guido]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Ediciclo
pubblicato: 2011-03-14T23:00:00+00:00


sempre maggiore insistenza una maglietta in

regalo. Stamattina addirittura mi ha promesso che, in cambio del gentile omaggio, mi ospiterà a casa sua, distante pochi chilometri da qui.

Mentre concludo questo singolare baratto, uno dei cuochi del pranzo di oggi, che ha appena

terminato di prestare servizio, viene a cercarmi per un autografo. «Ho parlato benissimo di voi su Radio Deejay prima» lo rassicuro. «Grazie!

Ma hai mangiato abbastanza? Là è rimasto un

sacco di roba, non è che vuoi portare via

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qualcosa?».

Sento che ormai ho scollinato il mio

Tourmalet, la possibilità di spendere meno di 250 euro al termine del Giro d’Italia comincia a farsi, calcolatrice alla mano, sempre più

concreta. La macchina che mi conduce al posto letto profuma di pesce grigliato, i sedili

posteriori sono gravati di un meraviglioso

fardello… il pranzo di oggi, che poi è anche la cena!

P.S. Le mie spese salgono a 157 euro,

complice un rabbocco di metano nei pressi di

Silvi Marina.

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La Mangia Piano presenta: gli avanzi del

pranzo

giovedì, 20 maggio 2010

Gli avanzi del pranzo sono come la vendetta,

vanno serviti rigorosamente freddi. Meno buoni di com’erano prima. Più buoni di come

sarebbero poi. Meno fragranti di com’erano

prima. Più fragranti di come sarebbero poi.

Gli avanzi del pranzo non si consumano su

piatti fondi, né su piatti piani. Si consumano dal contenitore che li ha trasportati, sia esso di plastica, cartone o stagnola. Preferibilmente con le mani o, se proprio è necessario, con un mestolo di legno.

Non sono indicati per coloro che praticano la dieta dissociata pranzo-cena. Sono sconsigliati anche a chi può godere di un rimborso per le

spese di mantenimento. Si addicono in

particolar modo a chi pensa che piuttosto che niente è meglio piuttosto.

L’unico pregio degli avanzi che rimane

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invariato rispetto al pranzo: riempiono lo

stomaco.

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Affondati nella Pantaneide!

venerdì, 21 maggio 2010 -

spesa giornaliera 15 euro, spesa complessiva 172 euro

Finalmente! Oggi il Giro riparte da dove era

arrivato ieri. Sembrerebbe un’ovvietà, e invece è una coincidenza che il tracciato di quest’anno prevede soltanto tre volte su ventuno tappe. Il ciclismo vintage non era così, durante una corsa di tre settimane i trasferimenti in automobile dopo la tappa giornaliera si contavano sulle dita di una mano. Spesso il trasferimento era

sinonimo di Stretto di Messina, o di traghetto per raggiungere la Sardegna. Da quando però il marketing è diventato un ramo aziendale,

invece che un insulto, e lo sport ha venduto la sua erre, diventando spot, anche il Giro d’Italia è cambiato. Oggigiorno le tappe, come fossero oggetti eBay, vengono messe all’asta tra tutti i Comuni della penisola, e vinca il migliore! Così si compone il tracciato della Corsa Rosa, con 158

spostamenti schizofrenici, ciclisti che pedalano per sei ore per poi salire in macchina e

percorrere altri trecento chilometri di

trasferimento, saltabeccando di regione in

regione. Tutto questo è ovvio che vada a

scapito del mio portafogli. Alle regole del

ciclismo di una volta, senza tutti questi

dispendiosi chilometri in aggiunta, il record del Giro d’Italia in Bolletta sarebbe stato una

bazzecola, avrebbe potuto scendere ben al di

sotto dei 250 euro.

Porto Recanati però, acquistata la tappa nel

suo insieme, cioè arrivo più successiva

partenza, semina scompiglio tra i giornalisti al seguito, a disagio nell’affrontare una serata lontani dal volante.



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