Il lamento del prepuzio by Shalom Auslander

Il lamento del prepuzio by Shalom Auslander

autore:Shalom Auslander
La lingua: ita
Format: epub
Tags: ebook
editore: Guanda
pubblicato: 2011-04-28T04:00:00+00:00


Io non sollecitavo pareri sul prepuzio, ma mi venivano offerti. Non ci voleva molto.

«Sai già il sesso?»

«È un maschio.»

E partivano.

Il nostro amico del quartiere chic di Brooklyn Heights era a favore della circoncisione «per, come dire, motivi estetici», mentre il mio avvocato, che è gay, raccomandava, se avessimo avuto anche il più vago sospetto che nostro figlio fosse omosessuale, di lasciare stare quello stramaledetto coso al suo posto.

«Sono molto apprezzati, nel mio giro» disse.

Per lo meno qualcuno pensava al bambino.

Una settimana dopo mi ritrovai di nuovo nell’ufficio di Craig, seduto di fronte a Patricia, una art director ex ortodossa, attualmente buddista, macrobiotica, filopalestinese, attivista per i diritti degli animali.

«Non ci posso credere che tu possa solo prendere in considerazione una cosa del genere» disse. «Perché non gli tagli un dito o non gli affetti il naso? Pugnalalo, accoltellalo, tutto per Dio. Di questo stiamo parlando, giusto?»

Cominciavo a sentirmi anch’io un po’ come un prepuzio.

«Perché non lo prendi a pugni in faccia?» suggerì lei, mentre riuniva le sue carte in un mucchio rabbioso e si apprestava ad andarsene. «Aspetta otto giorni, invita tutta la famiglia, tira fuori vino e dolci, e poi prendilo a pugni in faccia, cazzo!»

Proprio come un prepuzio. Reciso dal mio passato, incerto sul mio futuro, insanguinato, pestato, buttato via. Mi chiesi se esistesse un posto dove i prepuzi possono andare, un posto in cui possono vivere insieme in pace, amati, voluti, una nazione di prepuzi, fatta dai prepuzi, per i prepuzi.

Patricia uscì sbattendo la porta. Craig venne a sedersi sulla sedia di fronte a me.

«Sta’ a sentire» disse.

Fece un respiro profondo e mi disse che, per quanto lo riguardava, crescere era già abbastanza difficile, e che l’unico motivo per cui aveva fatto circoncidere i suoi figli era che così un giorno non si sarebbero chiesti perché erano diversi dal loro papà.

«E questo» disse «mi è sembrato un motivo piuttosto importante.»

Annuii. Mi piaceva questo punto di vista così altruistico, ma sospirai scuotendo la testa. Il fatto era, dissi a Craig, che se davvero volevo placare le insicurezze di mio figlio rendendo il suo pene simile al mio, non sarebbe bastato circonciderlo. Avrei dovuto radergli le palle e regalargli un piercing sul pisello.

Craig mi guardò un momento, prima di controllare l’orologio.

«Ho un appuntamento alle dieci» disse.



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