Il sogno di Sooley by John Grisham

autore:John Grisham [Grisham, John]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788835709404
editore: Mondadori

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Alle nove in punto di lunedì mattina il coach Britt entrò negli spogliatoi ed esaminò le sue truppe. Tutti indossavano giacche sportive blu scuro, camicie bianche, pantaloni kaki e scarpe casual, ma non da ginnastica. Fu soddisfatto e insultò scherzosamente ciascuno dei ragazzi a mano a mano che li passava in rassegna. L’emozione era palpabile: tutti erano pronti a partire. Mise in fila gli assistenti-studenti, controllò le liste dell’attrezzatura che avevano stilato e tanto per non sbagliare sbraitò contro Ron McCoy, uno dei suoi vice, perché non indossava la cravatta. Lui se ne mise subito una.

Sooley sedeva in un angolo con indosso la divisa da allenamento e osservava lo spettacolo cercando di non apparire troppo abbattuto. I giocatori gli parlavano e in cambio ricevevano un sorriso, ma sapevano che era triste perché non sarebbe partito insieme a loro. Era più importante non mancare all’appuntamento con un funzionario dell’Immigrazione.

Quando fu tutto pronto sfilarono fuori dalla palestra e salirono sul pullman a noleggio sul quale le mogli dei quattro allenatori aspettavano in ghingheri, chiacchierando emozionate del viaggio. Due di loro, e gli allenatori al completo, non avevano mai visto la Grande Mela. Trenta minuti più tardi il pullman lasciò il gruppo al terminal privato dell’aeroporto di Raleigh-Durham. Il volo diretto sarebbe atterrato a Teterboro, in New Jersey, poco dopo le due del pomeriggio.

Con la palestra deserta, Sooley accese le luci e cominciò a tirare.

Quella sera Murray lo chiamò per dirgli che il volo era andato bene e i due parlarono per mezz’ora del viaggio, dell’albergo e dell’immensità di Manhattan. Dopo la telefonata Sooley sedette sul letto con le luci spente a guardare le decine di foto che i suoi compagni di squadra postavano sui social network.

Non si era mai sentito così solo.

Alle nove del giorno dopo Sooley uscì dal pensionato e trovò ad aspettarlo Miss Ida. Indossava i vestiti nuovi: la giacca blu scuro, i pantaloni kaki, la camicia bianca e la bella cravatta che gli aveva regalato Jordan. Non aveva mai messo la cravatta, e Murray aveva trascorso un’ora a insegnargli a fare il nodo. Si era esercitato un centinaio di volte.

Miss Ida lo squadrò da capo a piedi e rimase molto colpita. Salirono sulla sua auto e dopo una mezz’ora arrivarono alla sede di Raleigh dell’Ufficio per la cittadinanza e l’immigrazione. Il loro appuntamento con il funzionario addetto al caso era così importante che rimandarlo era stato impossibile. Miss Ida e Sooley avevano provato invano a spostarlo in modo che lui potesse andare con la squadra a New York, ma i casi da vagliare erano tantissimi, gli uffici erano sottodimensionati eccetera. Sooley era ansioso di portare avanti la sua domanda per ottenere la cittadinanza, e tanto non avrebbe giocato lo stesso.

Passarono un’ora sulle sedie pieghevoli di una sala d’attesa affollata a guardare stranieri che andavano e venivano. Alle undici e un quarto Samuel e Miss Ida furono convocati e accompagnati in un piccolo ufficio d’angolo, dove li accolse un giovanotto cortese che si scusò per averli fatti aspettare. Si sedettero

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