Il tagliagole by Clive Cussler & Justin Scott

autore:Clive Cussler & Justin Scott
La lingua: ita
Format: mobi, epub, azw3
Tags: Mystery & Detective, Amateur Sleuth, Action & Adventure, Fiction
ISBN: 9788830462472
editore: Longanesi
pubblicato: 2024-03-10T23:00:00+00:00

La nebbia si stava infittendo quando Isaac Bell si fermò davanti alla stazione ferroviaria di Charing Cross a bordo di una carrozza chiusa e spaziosa che i londinesi chiamavano «carrozza di piazza». Aprì lo sportello e fece segno al comandante Abbington-Westlake di salire. Con la sua bombetta in testa e il cappotto, la spia della Marina era vestita allo stesso identico modo delle frotte di banchieri della City che tornavano frettolosamente alle loro case, fatta eccezione per un dettaglio. Anziché un ombrello, aveva con sé un bastone da passeggio con un’impugnatura d’avorio a forma di testa di coccodrillo.

Bell si spostò per fargli spazio sul sedile accanto a sé. Abbington-Westlake salì a bordo e il vetturino della Van Dorn fece partire il cavallo al trotto sullo Strand.

«Un momento. Dove stiamo andando?»

«Il nostro tedesco ha cambiato idea all’ultimo. Trafalgar Square.»

«Ma…»

«Ma i vostri uomini scelti sono a Charing Cross?»

«Certo che no.»

«Bene. Perché sospetto che il nostro amico ci farà girare come trottole finché non si sentirà al sicuro.»

A Trafalgar Square una giovane venditrice di fiori bussò al finestrino della carrozza e porse a Bell un biglietto.

«’Berkeley Square’», lesse lui ad alta voce.

«Come ha fatto quella ragazza a distinguere questa carrozza dalle altre centinaia che ci sono in circolazione?»

«Proprio come farà il tedesco. Il vetturino ha un nastro bianco intorno alla frusta.»

Procedendo al trotto da Cockspur Street fino a Pall Mall, raggiunsero Regent Street e poi Piccadilly, dove all’altezza del Ritz Hotel svoltarono su Dover Street e percorsero Hay Hill fino ad arrivare in Berkeley Square. Una volta lì si arrestarono di colpo. James Mapes spalancò il portello della carrozza e salì pesantemente a bordo con una cassaforte sottobraccio. Indossava abiti eleganti, un fedora di feltro e lapin e un impermeabile Burberry all’ultima moda. Bell riuscì quasi a sentire le grida furenti che avrebbe lanciato Joe Van Dorn quando si fosse trovato davanti la nota spese.

«Ce ne avete messo», esordì Mapes.

Il suo accento era così marcato che Abbington-Westlake, sforzandosi di distinguere la sua faccia al buio, domandò: «Prego?»

«Ha detto che ci abbiamo messo molto», spiegò Bell.

«Potete scommetterci, ce la siamo presa comoda, e continueremo a farlo fino a quando non saremo sicuri che avete qualcosa di valore da offrirci.»

«Dofe essere soldi?»

«Dove sono i progetti per il dispositivo del controllo del tiro?»

Mapes batté la mano sulla cassaforte. «Dentro cassa.»

«Apritela.»

«Vedere denaro.»

Bell gli porse una busta. «Datemi la chiave.»

Mapes tirò fuori una chiave dalla tasca, ma anziché consegnarla a Bell la usò come tagliacarte. D’un tratto nella nebbia si profilò un’ombra minacciosa. Il vetturino bussò per avvertirli, ma ormai era troppo tardi, e l’ombra si rivelò essere un poliziotto con un elmetto. Un manganello picchiò contro il finestrino.

«Trappola!» gridò Mapes. «Schweinhund!»

Bell gli strappò la chiave di mano, ma Mapes aprì il portello opposto tenendosi stretta la busta. Bell cercò di acciuffarlo, bloccando il tentativo di Abbington-Westlake di farlo inciampare con il bastone. Mapes si precipitò fuori dalla carrozza, sfuggendo alla presa di Bell, e corse nel parco di Berkeley Square.

Il poliziotto lo rincorse con passi pesanti, suonando il fischietto.

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