Il viaggiatore e il chiaro di luna by Antal Szerb

Il viaggiatore e il chiaro di luna by Antal Szerb

autore:Antal Szerb
La lingua: ita
Format: epub
editore: Edizioni e/o
pubblicato: 2017-11-06T16:00:00+00:00


10 Diminutivo di Mihály.

6

Quando ricevette il telegramma che Mihály le aveva mandato tramite il piccolo fascista, Erzsi non si trattenne oltre a Roma. Non voleva tornare in Ungheria perché non avrebbe saputo come raccontare la storia del suo matrimonio a Pest. Seguendo certe leggi di gravitazione sentimentale si recò a Parigi, come fanno di solito le persone che vogliono disperatamente cominciare una nuova vita.

A Parigi cercò un’amica di infanzia, Sári Tolnai. Sári, fin da piccola, era famosa per il carattere energico e per la straordinaria efficienza. Non si era sposata per mancanza di tempo, perché era sempre assolutamente indispensabile nella fabbrica, nell’azienda o nel giornale dove di volta in volta lavorava. Sbrigava di corsa le questioni della vita amorosa come un commesso viaggiatore. Col passare degli anni, dopo aver capito che tutto l’annoiava, decise di emigrare a Parigi per cominciare una nuova vita, ma in realtà proseguì la stessa che aveva condotto a Pest, con la sola differenza che ora lavorava in fabbriche, aziende e giornali francesi. Quando Erzsi arrivò a Parigi, era appena diventata segretaria di un grande studio cinematografico. Era sicuramente l’unica bruttina dell’ambiente, lo scoglio roccioso non scalfito dall’atmosfera erotica che regna in quel mestiere, la persona assennata e imparziale cui far sempre riferimento, quella che lavora molto più e guadagna molto meno di ogni altro. Nel frattempo i capelli si erano incanutiti e la testa, con il suo taglio alla maschietta, era nobile come quella di un vescovo castrense sopra un corpo fragile da ragazzina. Al suo passaggio tutti si voltavano per guardarla e lei ne andava molto fiera.

«Di cosa vivrai?» chiese dopo che Erzsi le ebbe illustrato brevemente la vicenda del suo matrimonio, addolcendola con qualche motto di spirito budapestino. «Di cosa vivrai? Sei ancora ricca come una volta?».

«Sai, la questione del mio denaro è complessa. Dopo il divorzio, Zoltán mi ha restituito la dote e l’eredità ricevuta da mio padre (che tra l’altro è assai meno consistente di quanto si pensi) e la maggior parte della somma l’ho investita nell’azienda della famiglia di Mihály; il resto, una minima parte, l’ho depositato in banca in modo da averlo a disposizione per ogni evenienza. Insomma, avrei di che vivere, l’unico guaio è che è difficile entrare in possesso di quel denaro. Le complicazioni burocratiche per farsi spedire i soldi dalla banca sono inimmaginabili. E dunque mi trovo nella disgustosa situazione di dipendere dalla somma che mi invia il mio ex suocero. Ma non è affatto semplice. Il mio ex suocero, quando si tratta di sborsare denaro, diventa una persona complicata. E non abbiamo nessun accordo in merito».

«Hm. Devi ritirare il denaro dalla loro azienda. È la prima cosa da fare».

«Sì, ma allora dovrei divorziare da Mihály».

«È ovvio che devi divorziare da Mihály».

«Non è così naturale».

«Dopo tutto ciò che è successo?».

«Sì. Ma Mihály non è come gli altri uomini. Anche per questo l’ho sposato».

«Hai fatto proprio un buon affare a metterti con lui. Non mi piacciono gli uomini “che non sono come gli altri uomini”. In generale gli uomini sono stomachevoli.



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