In cammino con Walter Benjamin by Paolo Pagani

In cammino con Walter Benjamin by Paolo Pagani

autore:Paolo Pagani [Pagani, Paolo]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Neri Pozza


Garbato e lieve nei toni, spigliato e senza manierismi né birignao piacioni, partendo da un copione scritto ma capace anche di improvvisare grazie alle notevoli doti oratorie e alla disinvoltura affabulatoria nell’accostamento di argomenti dei quali ha grande competenza, Benjamin capisce che deve dosare col bilancino tempi, durate, pause, stacchi quando racconta. Rifuggendo sempre dall’astrattezza fumosa, ricorrendo volentieri ai materiali utilizzati per il lavoro giornalistico e mai scordando che in quel momento, in quella momentanea bolla audio sospesa nell’etere, si sta rivolgendo a un pubblico inesperto, una platea di profani che vogliono capire.

La sua è una vera e propria teoria dei media, ma appresa e applicata in tempo reale sul campo, facendo cultura mentre intrattiene, in una maniera mai sperimentata in precedenza, inventando letteralmente un mestiere man mano che lo svolge nella pratica: il Rundfunkerzähler, il narratore radiofonico, prototipo di tutti i conduttori di trasmissioni culturali dei decenni a venire. Il suo stesso modo di usare la voce come fosse scrittura, «come scrutando le parole» diceva di Walter la libraia parigina Adrienne Monnier, irradia un’aura, lo definisce alla stregua di una figura allegorica.

Me lo posso immaginare avvicinarsi ingobbito al microfono (Scholem descrisse l’inconfondibile camminata di Benjamin, sempre sbilanciata in avanti), le cuffie calzate tra i riccioli bradi e folti, l’eterna sigaretta in una mano che intanto gesticola, mentre lancia ogni puntata in quel modo personalissimo, che sottintende la perfetta comprensione di un medium inedito che sta mettendo in ascolto le persone senza però che sia dato di vedere chi parla, lasciandolo soltanto immaginare con uno sforzo di fantasia, mantenendo un’inevitabile estraneità reciproca, mitigata dalla calda seduzione carismatica della voce: «Verehrte Unsichtbare!», egregi invisibili… Nella conferenza Teatro dei burattini a Berlino, impostata con l’intenzione di suscitare meraviglia come ogni buona filosofia dovrebbe fare, Walter mostra di sapere anche scherzare con la sua audience ignota, invocando la presenza di «quei pochi adulti che in questa occasione si sono nascosti fra i bambini e che pensano che io non li veda».

«L’intenzione piuttosto manifesta dei suoi interventi destinati all’Ora per i ragazzi è quella di elaborare testi strutturati a mo’ di racconti ammanniti con il tono di un parente che abbia molto viaggiato»16. Per questo gli argomenti sono scelti privilegiando tutto ciò che risveglia la curiosità, che desta stupore, spaziano dai ricordi d’infanzia col loro spaccato sulla odiosamata vita quotidiana berlinese (Berlino città demoniaca, per esempio) alla magia (Cagliostro, allegoria di Hitler, lo spregevole incantatore), dall’aneddotica storica (La scomparsa di Pompei ed Ercolano o L’inondazione del Mississippi nel 1927) alla scoperta di geografie lontane (Napoli). Senza assolutamente trascurare, ed è il momento che lo impone, storie politiche di oppressione e ribellione (I processi alle streghe o La Bastiglia, l’antica prigione di Stato francese).

L’esperienza di stampo illuminista della radio, il nutriente e meditato recupero di materiali storici da tramandare stimolando curiosità e passione, dovette influenzare un breve testo divenuto un classico senza tempo, pubblicato qualche tempo dopo, nel 1936: Il narratore. Considerazioni sull’opera di Nikolaj Leskov. Dove di Leskov, il romanziere russo, in realtà Benjamin



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