In un paese bruciato dal sole by Bill Bryson

autore:Bill Bryson [Bryson, Bill]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788882463588
editore: Guanda
pubblicato: 2001-12-14T21:00:00+00:00

L’Immigration Museum, giusto al di là dello Yarra River in un grande vecchio edificio che un tempo era la Dogana locale, offriva un contrasto calmo e decisamente più cerebrale. Era stato aperto solo di recente e brillava ancora di scintillanti novità. Howe era stato particolarmente felice di sapere che l’avrei visitato perché nella sua funzione di colonna della comunità era stato una delle forze trainanti per la sua fondazione. Dato che l’esperienza dell’immigrazione è essenzialmente la storia dell’Australia moderna, era davvero un museo di storia sociale nonché il migliore che avessi mai visto.

In un corridoio centrale cavernicolo c’era una grande esposizione, nella quale potevi entrare, che aveva la forma di un transatlantico e lo scopo, tramite la riproduzione di cabine e vari altri oggetti effimeri, di ricreare l’atmosfera della vita di bordo per gli immigranti in periodi differenti. Io rimasi particolarmente colpito dalla parte anni cinquanta. Suppongo di aver sempre provato il desiderio di una romantica traversata dell’oceano perché sono cresciuto a mille e passa chilometri dal mare e mi sono perduto la grande epoca dei transatlantici. In ogni caso finii per perdermi indifeso in ogni banale dettaglio della vita di bordo: studiando un menu vecchio di quarant’anni come se avessi dovuto scegliere senza perdere troppo tempo tra le costolette di agnello e lo stufato di manzo, immaginando i miei libri e i miei articoli per la pulizia personale sulla mensola di fianco alla cuccetta, pensando se per il ballo del tè del pomeriggio avrei dovuto indossare la mia camicia con motivi a cartellini di valigia o puntare su quella hawaiana con le orchidee selvagge.

Non avevo capito - o probabilmente continuavo a rifletterci dall’angolatura sbagliata - che razza di investimento in termini di tempo e soldi rappresentasse all’epoca un viaggio in Australia. Fino ai primi anni cinquanta un biglietto di andata e ritorno dall’Australia all’Inghilterra costava quanto una casa suburbana con tre camere da letto a Melbourne o a Sydney. Con l’introduzione da parte della Qantas nel 1954 degli aerei di linea Lockheed Super Constellation, i prezzi cominciarono a scendere, ma persino alla fine del decennio raggiungere l’Europa in aereo costava quanto una macchina nuova. Né il servizio era particolarmente confortevole. I Super Constellation ci impiegavano tre giorni a raggiungere Londra e non avevano la potenza o l’altezza di crociera necessarie a superare gran parte delle tempeste. Quando incontravano monsoni o cicloni, ai piloti non restava altra scelta che accendere i segnali dell’allacciamento delle cinture e infilarcisi dentro con sobbalzi inenarrabili. Persino in condizioni normali volavano a un’altezza garantita per produrre una turbolenza più o meno costante. (Con evidente ironia, la Qantas l’aveva battezzata Linea canguro.) Era, secondo ogni moderno intendimento, un’ordalia.

Così, per quasi ogni immigrante lungo tutti gli anni cinquanta, un viaggio in Australia significava una crociera marina di cinque settimane. Persino oggi, ovviamente, quando devi fare forza su te stesso per farti sigillare in un barattolo alato per un intero giorno al fine di arrivarci, senti l’Australia molto distante. Ma quanto infinitamente remota dev’essere sembrata quando ti ritrovavi

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