In viaggio con Miss Norma by Timothy Bauerschmidt Ramie Liddle

autore:Timothy Bauerschmidt, Ramie Liddle
La lingua: ita
Format: epub
editore: Corbaccio
pubblicato: 2017-06-06T16:00:00+00:00

10.

Gentilezza

Hilton Head Island e Charleston,

South Carolina

Marzo

Ramie

Sono anni, ormai, che io e Tim abbiamo scoperto quanta gentilezza e quanta premura possa offrire la gente. Vivere in viaggio ci ha permesso di aprire cuore e mente alla meravigliosa varietà del nostro paese e delle persone che ci vivono. Nel tempo abbiamo compiuto e ricevuto atti di gentilezza a casaccio e di bellezza priva di senso. Lasciare l’ombrello a un senzatetto in una giornata di pioggia torrenziale, dimenticarsi il portafoglio in camper e trovare chi si offre di pagare la spesa al posto tuo sono diventati via via gesti sempre più frequenti. Non ce ne stanchiamo mai.

Attraversando gli Stati del Sud ci accorgemmo di non aver mai assistito a così tanti gesti di gentilezza. Qualcuno potrebbe ricondurli alla proverbiale ospitalità del Sud, ma a noi sembrava piuttosto di essere sulla cresta di un’onda che investiva tutto il paese.

Ci arrivavano inviti da tutti gli Stati Uniti e dal mondo intero. «Vieni in California, Miss Norma. Voleremo insieme con il mio parapendio biposto» diceva uno dei messaggi. Un altro ci chiedeva di viaggiare sull’autobus da tournée dello Steampunk Rock-and-Roll Circus. Campeggi per sole donne, messe in piega gratuite o la richiesta di lanciare la prima palla a una partita della Major League Baseball furono solo alcune delle offerte che andavano a sommarsi ai tantissimi inviti a pranzo o a gustare il miglior cono gelato della città o a partecipare al miglior barbecue dello Stato. Se fossimo arrivati fino in Alaska, Miss Norma avrebbe avuto pronto l’invito a fare kayak, a viaggiare lungo l’Itarod, a prendere gratuitamente un’auto a noleggio e a girare in lungo e in largo sui traghetti della Alaska Marine Highway.

A Norma sarebbe sicuramente piaciuto da impazzire condurre una muta di cani, e noi avremmo tanto voluto vederla alla guida di una slitta, ma eravamo troppo lontani dall’Alaska.

Ogni volta che accettavamo una richiesta imparavamo ad aprire sempre di più il cuore. Se la geografia e il tempo ci permettevano di rispondere «Sì», gli steccati che separavano la gente in categorie prestabilite in base alla religione o alla politica, alla razza o all’età si cancellavano e scomparivano del tutto. Anzi, stavamo vivendo un’esperienza ancor più significativa. Avevamo occasione di vedere il lato sincero e genuino delle persone, compresa Norma. Brillava di luce propria, era tenace, gioiosa e sicura di sé.

A metà marzo raggiungemmo il nostro nuovo campeggio a Hilton Head Island, in South Carolina. Registrarsi fu semplice, come un normalissimo check in presso un hotel ma con raccomandazioni sui rami bassi, allacciamenti alle fognature e orientamento della parabola satellitare.

Da quando Norma viaggiava con noi avevamo preso l’abitudine di raccogliere sempre materiale di lettura, ovunque ci trovassimo. Il che di solito significava prendere dagli espositori alla reception brochure di viaggio, giornali locali e calendari degli eventi. Io e Tim parcheggiavamo e allacciavamo il camper alle utenze e intanto Norma si faceva una cultura. «Allora, che cosa hai trovato da fare, mamma?» le chiedeva sempre Tim. «Oh, non lo so. Sembra tutto bello.» Aveva poche pretese,

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