Io, avvocato di strada by Massimiliano Arena

Io, avvocato di strada by Massimiliano Arena

autore:Massimiliano Arena [Sconosciuto]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Baldini&Castoldi
pubblicato: 2018-06-09T22:00:00+00:00


7. LA MIA VERITÀ SULL’IMMIGRAZIONE

Nel film belga Dio esiste, e vive a Bruxelles, la figlia minore di Dio, Ea, che vive in casa con Lui, per puro dispetto al Padre troppo severo, invia un sms a tutti gli abitanti della Terra, comunicando data, luogo e ora esatta della loro morte. L’effetto del messaggio scatena delle conseguenze imprevedibili. Tutti gli esseri umani sulla Terra smettono istintivamente di fare cose insensate, si riappacificano, depongono le armi, si dedicano alle cose essenziali della vita. E, soprattutto, incominciano a dire le cose così come vanno dette, senza filtri culturali o regole formali, solo quello che pensano veramente, andando al cuore della verità. Immagino che se ricevessimo quell’sms avremmo il coraggio di dire come stanno le cose veramente, anche sul fenomeno dell’immigrazione. Per prima cosa avremmo il coraggio, senza essere tacciati di razzismo, di dire a tanti nostri fratelli e sorelle migranti: «Cosa cavolo vieni a fare in Italia?»

Soprattutto, avremmo il coraggio, in un secondo momento, di gridare ad alta voce quali sono gli interessi pazzeschi, e sovente loschi, che ci sono dietro l’immigrazione? Il coraggio di denunciare come mai un fenomeno del genere, che in altre epoche e ad altre latitudini è stato affrontato e risolto, non viene ancora preso per quel che è, ovvero un naturale spostamento di bocche affamate laddove vi sia cibo e serenità per sé e i propri figli.

Ecco, facciamo un gioco. Per mettere a nudo le nostre ipocrisie su questo aspetto ormai integrato nella nostra vita, immaginiamo una surreale sceneggiatura come nella commedia belga su Dio. Immaginiamo di alzarci al mattino, accendere radio e tv e di sentire su tutti i canali che è in atto uno sciopero di tutti i migranti presenti sul territorio italiano. Per la prima volta lasciamo tutte le cose che stavamo programmando per la giornata, dimentichiamo finanche la moka del caffè sui fornelli, che non accade quando ci scorrono immagini di salvataggi in mare, o di corpi senza fiato che galleggiano al largo di storiche e deliziose coste. Andiamo a svegliare moglie e figli. Messaggi su WhatsApp e post sui social. Lo sconforto. Non quello che possiamo aver provato quando i mezzi busti dei tg annunciano l’ennesima tragedia in mare e numeri di migranti affogati con la stessa freddezza con cui leggono l’andamento dei titoli in borsa. Per la prima volta un tg di primo mattino batterebbe l’audience di un reality. Immaginiamo milioni di italiani incollati allo schermo a sentire l’inviato di turno che spiega le ragioni della protesta.

«Proclamato lo sciopero nazionale e generale di tutti i migranti, sia quelli regolari, sia quelli irregolari, presenti sul nostro territorio. Panico tra le famiglie di anziani soli che facevano affidamento su colf e badanti. In ginocchio l’intero comparto agro-alimentare, specie nelle regioni meridionali. In crisi soprattutto tutte le correnti politiche xenofobe che non trovano giovani italiani disposti a fare da badanti o da braccianti».

È una fantasia, certo, ma un tale esperimento mentale ci metterebbe di fronte alla verità che non vogliamo vedere nel nostro mondo e modo di vivere.



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