LA BARA VUOTA by Fabio Santoro

LA BARA VUOTA by Fabio Santoro

autore:Fabio Santoro [Santoro, Fabio]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Mystery & Detective, General
ISBN: 9788898771080
Google: aI7QoAEACAAJ
editore: Golem Edizioni
pubblicato: 2014-08-14T22:00:00+00:00


I palazzi del quartiere dove vivo mi hanno sempre fatto pensare alle costruzioni Lego. Palazzi alti e massicci, dei colori più disparati, con minuscoli viottoli di collegamento. Palazzi che se di giorno sono carichi d’ombra, la notte sono dotati di una tetra oscurità che va quasi a soffocare la luce dei lampioni. Dopo aver lasciato Rosa sotto casa sua cammino lungo questa oscurità pensando a quanto accaduto. Ritornando con la mente alla prima volta che l’ho vista non avrei mai immaginato che mi sarei trovato a passarmi la mano sulle labbra ripensando ad un bacio rubato sotto il suo portone. Non credevo che per una sera intera sarei riuscito a non pensare a Francesca e non credevo neanche che sarebbe stata Rosa Pomei a farmi mettere in discussione ciò che sentivo. Francesca è una ragazza meravigliosa, per certi versi simile a me, con studi comuni alle spalle, con cui ho sempre desiderato di condividere la vita, ma è anche una ragazza la cui dedizione al lavoro ha portato con sé il desiderio di viverla accanto ad uno stacanovista come Leali. Ed in un momento di onestà intellettuale devo ammettere che non ho mai visto Francesca ridere con un viso così solare come quello che Rosa mi ha mostrato stasera. Ma d’altro canto non so neanche se quello che gira convulsamente nella mia testa sia un pensiero autentico o un rigurgito di gelosia per non volere accettare che Francesca appartiene a qualcun altro.

Sento delle ruote stridere l’asfalto. Dietro di me una macchina si è appena staccata dal marciapiede per correre a tutta velocità nella stessa direzione del mio portone. Penso che sia l’ennesimo ragazzino fresco di patente che cerca di impressionare la propria bella facendole provare l’ebbrezza della velocità. Prima che tiri fuori le chiavi dalla tasca capto un suono elettrico di un finestrino che si abbassa mentre il motore decelera di qualche giro.

È questione di un secondo.

Con la vista periferica scorgo una mano guantata che emerge dall’abitacolo immerso nel buio.

Una mano che regge una pistola.

Non so dire a quanta velocità abbia lavorato il mio cervello, ma in meno di un secondo, l’istinto di sopravvivenza mi fa lanciare a terra.

Dall’auto in corsa partono due colpi che volano alto colpendo la parte superiore del portone in legno. Aggrappandomi a quel po’ di presenza di spirito che mi rimane mi rimetto in piedi in un lampo e senza voltarmi corro nella direzione opposta a quella dell’auto che inchioda a terra. La strada è deserta e qualunque persona con un po’ di cervello, uditi gli spari, non ha certo voglia di beccarsi una pallottola vagante per venire a controllare. Sento la portiera dell’auto aprirsi in fretta mentre cerco di mettere più distanza possibile tra me e il guidatore. Sono a circa quindici metri.

La pistola esplode altri due colpi. Sento piccoli frammenti di mattoni staccarsi dalla parete alla mia destra, poco sopra la mia testa. Tengo la testa bassa per cercare di farmi scudo con le auto in sosta da questo lato, mentre chiamo a



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