La caduta di un uomo by David Lagercrantz

La caduta di un uomo by David Lagercrantz

autore:David Lagercrantz [Lagercrantz, David]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 731fb32124f2395b42cc3d487650fc92e88b24f5
editore: Marsilio
pubblicato: 2016-03-10T23:00:00+00:00


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David Rowan era in subbuglio. Per oltre due anni aveva creduto che quell’orribile storia fosse stata dimenticata. Negli ultimi tempi non vi aveva dedicato un solo pensiero. Era perfino riuscito a pensare alla sua inclinazione senza eccessiva vergogna. Ma quel mattino, già molte ore prima di venire a sapere della telefonata della polizia – strano a dirsi –, era stato colto da un attacco di angoscia. Aveva letto un articolo sul matematico che era morto. Odiava i giornali. Contenevano sempre qualcosa in grado di ferirlo. E quell’articolo l’aveva fatto due volte, perché gli aveva ricordato le parole che un tempo aveva detto suo padre, pensavo che gli uomini fatti così si togliessero la vita, e perché lui aveva veramente conosciuto Alan Turing.

Si erano scambiati uno sguardo veloce una volta in Oxford Road, a Manchester, e avevano capito che condividevano un segreto, una croce. Quando poi si erano incontrati per caso in Brown’s Lane, a Wilmslow, si erano fermati a salutarsi, e avevano iniziato timidamente a conversare. Rowan, che aveva con sé le bambine, aveva fatto un commento sul tempo e uno sul quartiere residenziale, qualcosa di banale e di semplice per avviare la conversazione, e Turing aveva risposto, criptico, che aveva visto due arcobaleni affiancati, quasi che la natura fosse divenuta fin troppo esplicita.

Cosa aveva voluto dire? La conversazione era stata un aggirarsi nervoso intorno alla domanda impronunciabile, se potevano rivedersi in privato, ma erano tutti e due troppo imbarazzati e, prima che potesse succedere qualcosa o essere pronunciata un’unica parola sensata, Turing se n’era andato nel bel mezzo di una frase. Poteva sembrare una scortesia, ma Rowan non se l’era presa. Lo aveva interpretato piuttosto come un segno del fatto che Turing non sopportava più la pantomima sociale. Quante volte lui stesso avrebbe voluto solo urlare anziché recitarla come al solito?

Ma soprattutto quegli occhi... avevano avuto una luce così diversa, al tempo stesso cupa e intensa. Mostravano tracce di qualcosa di irraggiungibile, ma sembravano anche invitanti. Di sicuro rendevano la gente nervosa, ma Rowan era curioso di sapere cosa nascondessero, e quando era tornato a casa aveva cercato il numero di Turing nella guida telefonica. Non per chiamarlo, ma per accarezzare l’idea di farlo; però il nome non c’era. In compenso, un giorno lo aveva sentito dire strane cose alla radio a proposito delle macchine. Si augurava che in futuro arrivassero a pensare come gli esseri umani. Un pensiero così folle, così anticonformista. Rowan aveva creduto che fosse una metafora per parlare degli omosessuali. Turing aveva descritto una sorta di gioco fra un uomo, una donna e una macchina. Dovevano fingere di scambiarsi i ruoli – e, Gesù santo, cos’era la vita di Rowan se non un gioco di simulazione? – ma la discussione alla radio era diventata rapidamente troppo scientifica per poter essere solo una metafora, e Rowan aveva perso il filo. Però non aveva dimenticato la voce balbettante e il tono infervorato, e vi aveva pensato per settimane, fino a quando Alan Turing era sparito dai suoi sogni.



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