La coda del diavolo by Maurizio Maggi

La coda del diavolo by Maurizio Maggi

autore:Maurizio Maggi [Maggi, Maurizio]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Thrillers, Suspense
ISBN: 9788830451490
Google: B_9kDwAAQBAJ
editore: Longanesi
pubblicato: 2018-09-05T22:00:00+00:00


33

Fabiana

Mi alzai prima dell’alba, quando all’orizzonte le prime luci s’arrampicavano a fatica nel cielo nuvoloso. Nel buio ancora profondo a valle del paese vidi subito l’auto di Fabiana, una timida bolla di luce che avanzava con prudenza lungo i tornanti. A quanto sembrava nessuno la seguiva.

Raccolsi tutta la mia roba e m’appostai dietro il relitto di un trattore, vicino all’unico posto abbastanza largo per parcheggiare, in attesa di vedere chi ci fosse davvero alla guida.

Era Fabiana, ed era sola, a bordo di una station-wagon tedesca pulita e lucida come quelle degli spot. Quando spense il motore mi feci avanti. Non avevo idea di come esordire, ma lei non me ne diede il tempo e mi buttò le braccia al collo come fossi un reduce di guerra.

«Ti stanno cercando tutti» disse trafelata. «Dicono che sei complice dell’uomo ucciso in carcere» aggiunse. «Che l’hai fatto per tappargli la bocca.»

«Mettiamoci al riparo» risposi guardandomi intorno senza ricambiare l’abbraccio. «Sta ancora piovigginando.»

«Ho portato del caffè» disse lei appena fummo al coperto.

Estrasse dalla borsa un termos, bicchieri di plastica, tovaglioli e un pacchetto di biscotti. Appoggiò tutto su una panchina in pietra addossata a un muro dall’aspetto ancora solido.

«È la prima volta che aiuto un latitante» aggiunse con un sorriso che si sforzava di essere disinvolto, mentre versava il caffè.

Non sembrava ansiosa di condividere eventuali scoperte su Derosas. Forse come giornalista era abituata a negoziare lo scambio di informazioni, ma io non ero in vena di mercanteggiare.

«C’è un’altra ragazza» le dissi senza tanti preamboli.

«Cosa? Quale ragazza?»

Le parlai della voce nella registrazione e di quella di Franziska.

«Sono due accenti diversi» conclusi. «Di due ragazze diverse.»

«Ma è pazzesco. Perché non l’hai denunciato subito?»

«Calma. Intanto all’epoca pensavo fosse la voce di una ragazzina già morta. E poi secondo Derosas era una prova acquisita illegalmente e che era meglio se non saltava fuori. Non volevo certo dare una mano alla difesa di un assassino.»

«Però adesso lo sai.»

«Ma non sono nella posizione per denunciare. Sono ricercato e non ho più quella registrazione. Me ne sono liberato prima che mi perquisissero, in carcere.»

Le spiegai dov’era finita, quando l’avevo lanciata dalla finestrella dell’Area Nera.

«Presumo che l’abbiano trovata le guardie in servizio sulla cinta e consegnata al preposto. Sarà finita al direttore e da lui agli inquirenti. Quindi adesso ce l’hanno. Basta dirgli di confrontare quella voce con quella di Franziska, se non c’hanno già pensato.»

«Secondo le mie fonti non hanno trovato nulla di quello che dici. Lo saprei, nel caso. Forse il telefono si è danneggiato nella caduta» rispose.

«Può essere, in effetti è stato un bel volo. Ma la Sim s’è salvata di sicuro.»

«Forse qualche tuo collega se l’è messa sul telefono.»

«Ma senza capire di che si trattava. E di sicuro è una prepagata non riconducibile al proprietario.»

Fabiana abbassò le spalle come si fosse sgonfiata, sorseggiando il caffè con lo sguardo perso.

Fuori, alla luce timida del primo sole, il trattore dietro cui m’ero nascosto appariva rugginoso tanto da sembrare di rame, lo scheletro nudo, levigato dal tempo come un sasso di torrente.

«E



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