La farmacia di Auschwitz by Patricia Posner

autore:Patricia Posner [Posner, Patricia]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Storia; Storia militare; Campi di concentramento; Seconda Guerra Mondiale; Nazismo; Olocausto
ISBN: 9788822704573
editore: Newton Compton editori
pubblicato: 2017-04-30T22:00:00+00:00

Capitolo 18

«La banalità del male»

Trascorrere l’ultima notte del 1960 in carcere fu deprimente, ma la tristezza di Capesius era mitigata dalla speranza che il processo contro di lui non si sarebbe concretizzato, come era accaduto quattordici anni prima quando era stato imprigionato dagli americani. Uno dei motivi del suo ottimismo era l’ingaggio di Fritz Steinacker e Hans Laternser, due avvocati specializzati nelle cause per crimini di guerra. Il quarantenne Steinacker era stato membro del Partito nazista e pilota di bombardieri tedeschi. Laternser era un avvocato leggendario che aveva difeso l’alto comando dell’esercito e lo stato maggiore della Wehrmacht a Norimberga. Era stato anche a capo del collegio difensivo di Max Ilgner al processo contro la Farben e aveva rappresentato il generale Hans Kesselring, accusato del massacro di partigiani a Roma. Capesius non era il loro cliente più controverso. Anche la famiglia Mengele si era avvalsa della loro consulenza legale per contestare nel 1959 le accuse contro il medico fuggitivo.

Capesius era l’unico degli imputati detenuti che poteva permettersi un team legale. Nessuno, nemmeno i suoi avvocati, sapeva che la fonte della sua ricchezza erano l’oro e i preziosi che aveva rubato ad Auschwitz. Steinacker e Laternser assicurarono a Capesius che erano pronti a ribattere a tutte le accuse contro di lui. Ma Bauer non aveva fretta e voleva essere sicuro che il processo si sarebbe concluso con una giusta condanna. Nel 1960 soltanto sette SS di Auschwitz erano comparse davanti a un tribunale tedesco e le condanne erano state miti. Quell’anno, per esempio, il dottor Johann Kremer, che aveva tenuto un diario mentre si trovava ad Auschwitz, era stato giudicato colpevole da un tribunale di Münster. Ma Kremer aveva già trascorso dieci anni in prigione in Polonia e il giudice tedesco lo liberò subito per “pena scontata”. E in uno dei processi più attesi, quello del dottor Carl Clauberg – con il quale Capesius aveva stretto amicizia ad Auschwitz – la procedura era stata così lenta che Clauberg era morto in carcere prima di comparire davanti alla corte.

Bauer sapeva che circa 7000-8000 ufficiali delle SS avevano diretto l’amministrazione di Auschwitz e si rendeva conto che sarebbe stato possibile processarne soltanto una piccola parte, ma l’impatto sarebbe comunque stato notevole. Se fosse riuscito a riunire in un unico procedimento i casi dei nazisti che avevano prestato servizio al campo, il Paese si sarebbe catarticamente confrontato con il suo oscuro passato. Bauer non voleva smascherare soltanto i meri esecutori degli ordini, ma processare gli alti vertici delle SS che avevano creato il «complesso di Auschwitz». Un riconoscimento dei crimini dell’Olocausto da parte di una corte tedesca, sancito da giudici tedeschi, era già di per sé un buon risultato1.

Capesius e i suoi difensori contavano sulla volontà della Germania di mettere una pietra sul passato. Capesius sperava che il mancato sostegno dell’opinione pubblica avrebbe fatto insabbiare l’indagine di Bauer risparmiandogli il processo. Ma con suo grande disappunto, quella stessa primavera un evento inaspettato riaccese l’interesse per i crimini nazisti e il destino dei perpetratori rimasti impuniti.

scaricare

Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.