La figlia del diavolo by Katee Robert

La figlia del diavolo by Katee Robert

autore:Katee Robert
La lingua: ita
Format: epub
editore: Hope Edizioni
pubblicato: 2020-02-27T00:00:00+00:00


Capitolo Diciassette

Zach non sapeva cosa avesse detto per far chiudere Eden in se stessa, ma lei passò il resto della preparazione e poi della cena a orientare la conversazione su argomenti sicuri e senza significato. Non gli dispiaceva, non del tutto. I convenevoli avevano un luogo e un tempo in cui avvenire, e lui le aveva promesso una serata in cui avrebbero potuto dimenticare il caso e rilassarsi il più possibile. Non poteva certo pretendere che condividesse con lui i suoi segreti più profondi quella sera stessa.

Finì il suo ultimo boccone, guardandola attentamente. «Non sembri avere molto appetito.»

«No, infatti.» Eden smise di giocare col cibo e posò la forchetta sul tavolo. «Alcune persone quando sono stressate, mangiano. Io di solito sono l’esatto opposto. Trascorrere del tempo con mia madre, a prescindere da quanto tempo sia, mi fa questo effetto.»

Zach si appoggiò allo schienale della sedia. «Non vivi in questa città da tanto tempo, come me, senza aver sentito voci su cosa succede a Elysia, quando si liberano di quelli che non vivono effettivamente lì. Dalle cose che dici, è peggio di quanto pensi la gente. Non devi aggiungere altro perché lo capisca.»

Lo guardò con quei suoi occhi color whiskey. «Generoso da parte tua.»

«Non direi.» Non si sentiva generoso. Si sentiva proprio come si era sentito quando, intorno ai vent’anni, era andato a caccia col suo vecchio. Era fuori esercizio con entrambe le cose, ma stare vicino a Eden gli ricordò di quando era là fuori, con il freddo che lo mordeva tra gli strati del suo equipaggiamento, il pesante arco tra le mani, il corpo che doveva essere mantenuto immobile per non spaventare il cervo che se ne stava appena fuori portata.

L’unica differenza era l’obiettivo finale.

Mantenne la voce bassa, le parole sicure e lente: «Immagino tu abbia visto delle cose che sarebbero sufficienti a causare a chiunque una vita intera di incubi, e io non sono il tipo di uomo che ti forzerebbe ad aprirti per soddisfare la mia curiosità. Ci sono cose successe nel deserto a cui non desidero pensare, figuriamoci se voglio parlarne. Mi aspetto sia lo stesso per te.»

«E allora perché tirare fuori l’argomento?»

Era quella la questione, cazzo. Zach alzò le mani e le lasciò cadere con una mezza scrollata di spalle. «Non lo so. Voglio saperne di più su di te.»

Eden prese la forchetta e poi la posò di nuovo. «Hai uno strano modo di farlo.»

«È una situazione strana.»

Un piccolo sorriso le increspò i lati della bocca. «Quello di sicuro.» Era una bella bocca. Il tipo di bocca capace di tentare un uomo e farlo pensare a cose che venivano meglio se fatte nudi e al buio. Spostò bruscamente lo sguardo verso gli occhi di lei, e la consapevolezza che vi trovò minacciò di mozzargli il respiro. Eden era consapevole di lui, tanto quanto lui di lei, e anche lei lo desiderava.

Cazzo, questo renderà difficile mantenere il controllo.

Lei si portò i capelli su una spalla, intrecciandone una piccola ciocca senza abbassare lo sguardo. Era il primo movimento nervoso che le aveva visto fare.



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