La gloria e la prova by Salvatore Cascio

La gloria e la prova by Salvatore Cascio

autore:Salvatore Cascio [Cascio, Salvatore]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Baldini+Castoldi
pubblicato: 2022-01-29T14:38:36+00:00


Lo faccio soltanto per te

Talvolta mi stupisco io stesso, mettendo in fila le esperienze che ho vissuto in una manciata di mesi: è stato un tempo denso, quello che va dai nove agli undici anni. E i miei genitori mi hanno guidato con grande attenzione.

Papà Giuseppe ha saputo starmi accanto con severità e intelligenza. Era quasi sempre presente. Sapeva come destreggiarsi in ogni ambiente, compreso quello del cinema, fatto di chiaroscuri. Notoriamente, non è oro tutto quel che luccica. I suoi studi pregressi (aveva frequentato l’Istituto alberghiero) forse l’hanno aiutato ad acquisire una sensibilità speciale nei confronti del pubblico. Mi accompagnava, faceva le veci di un vero e proprio coach, facendomi ripassare il copione, dandomi consigli anche sulla gestualità. E naturalmente si occupava di tutta la parte economica della mia attività. Anche in tal senso, non c’erano segreti in famiglia, parlavamo serenamente di quanto gli impegni professionali rappresentassero una voce rilevante nelle entrate e tasselli di un capitale utile per costruire un futuro sereno. Comprendevo il valore dei soldi e cercavo di essere all’altezza dei compiti che via via i registi o gli autori televisivi mi davano.

Quando ero sotto contratto, non potevo permettermi alcune cose che per i miei coetanei erano normali, come ad esempio il lusso di scalmanarmi intorno a un pallone: un mio infortunio avrebbe causato parecchi guai a livello organizzativo ed economico. Ciò che non osavo quando c’era mio papà, mi permettevo di farlo quando invece ad accompagnarmi era mia madre. Con lei ero più libero e, se per caso intercettavo un pallone, non me lo lasciavo sfuggire.

Grazie ai miei genitori, sono stato guidato in un percorso di crescita sano, senza capricci. Avevo la mia paghetta, come i miei amici, ma non di più. Mamma e papà, in modo garbato ma fermo, filtravano quei piccoli privilegi di cui ero destinatario… Ad esempio, a Roma, una importante famiglia di commercianti di via Veneto mi aveva preso in simpatia e mi faceva dei regali. Un giorno mi donarono addirittura una console che all’epoca spopolava, il Sega Mega Drive. Quando tornammo in Sicilia, sul momento, mi dimenticai del giocattolo tecnologico. Ma quando volli provarlo, mia madre iniziò a dare risposte vaghe. Stesso copione quando, periodicamente, ne chiedevo conto. Aveva paura che la consolle mi chiudesse davanti a uno schermo ancor più di quanto già il mio lavoro, in aggiunta agli impegni scolastici, non facesse.

La timidezza è stata un tratto della mia personalità non semplice da gestire, ma che probabilmente mi ha aiutato, in quella fase della vita, a non sbandare, a non montarmi la testa (considerando gli strumenti di elaborazione propri di un bimbo di dieci anni). Dopo l’Oscar, quando camminavo per Roma – così come all’estero – ero riconosciuto, mi facevano le feste, mi chiedevano l’autografo. E tutto ciò era bello e al contempo mi metteva in difficoltà. Avevo accesso a persone e a luoghi che i miei coetanei non potevano permettersi: ad esempio, nel ’91 conobbi il calciatore Andrea Carnevale e fu così gentile da accompagnarmi, insieme a



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