La lezione della serenità by Mark Epstein

autore:Mark Epstein [Epstein, Mark]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Vallardi
pubblicato: 2014-10-21T22:00:00+00:00

Importanza dei sentimenti

Una volta il Buddha impartì un insegnamento per soddisfare le richieste continue dei seguaci che gli domandavano di spiegare i misteri dell’universo. L’Illuminato, che possiede, a detta di tutti, un «occhio divino», è tempestato di domande da chi vuole conoscere il funzionamento del creato. E va bene, finisce per esclamare lui. Mi arrendo. Volete sapere come funziona il mondo? Ora ve lo dico. Il mondo importante è quello che riuscite a cogliere. Il mondo è i vostri occhi, le orecchie, il naso, la bocca, il corpo e la mente; ciò che vedete, udite, annusate, assaporate, le sensazioni, i pensieri e le emozioni; la coscienza visiva, uditiva, olfattiva, gustativa, cinestetica e intuitiva che li accompagna. Come un neurobiologo dei giorni nostri, spiega che ciascuno dei suoi discepoli rifà costantemente il mondo attraverso i propri organi di senso, scomponendolo e ricostruendolo attraverso i propri processi mentali relazionali. Voi e il mondo non siete due cose distinte, spiega, anche se così vi pare. Anzi, ogni persona, ogni organismo è legato in modo inestricabile alla trama dell’universo, e ne riproduce continuamente nuove versioni cogliendolo in modo interattivo con i sensi; il Sé non si riduce a nessuno di questi processi, né esiste separatamente da essi, afferma il Buddha. Il Sé è un mistero. Nei nostri tentativi di catalogarlo o di renderlo sicuro, ci dissociamo da esso, precludendoci la possibilità di sperimentare in modo approfondito ciò che è e che non è. Mentre le altre discipline spirituali esortano al rifiuto del corpo, alla soppressione delle emozioni o allo sradicamento della personalità nella speranza di entrare in comunicazione con un’anima, un’essenza o uno spirito divino capace di sopravvivere alla morte, il Buddha insegna semplicemente ai suoi studenti a osservare il paesaggio in continuo mutamento di mente e corpo. Nient’altro è importante, secondo lui. Solo questo.

Questo discorso serve al Buddha per introdurre la sua scoperta più importante, conosciuta, nella sua forma più sintetica, come «dottrina del non-Sé». Difficile riassumerla, perché gli insegnamenti del Buddha a questo proposito sono ricchi di sfumature e cambiano a seconda degli interlocutori. Di fronte a chi crede fortemente in un’anima, un Sé o uno spirito concreto, il Buddha enfatizza la sua natura vuota, ma se parla con qualcuno che crede in un Sé vuoto, o che è convinto di essere assente, vacuo, indegno o inutile, dice anche a lui che sbaglia nell’essere attaccato al vuoto, giacché la sua natura umana è preziosissima. Ai più sofisticati dice spesso che non esiste né il Sé né il non-Sé, e confonde ulteriormente le acque affermando che, se prendono troppo sul serio le sue parole, sbagliano anche lì. Con i suoi sforzi mira sempre a liberare le persone dalle idee fisse sulla propria identità, dall’attaccamento ai concetti ai quali si aggrappano, ad allentare la presa esercitata con prepotenza dall’Ego, che vive nella paura. Il Buddha capisce i traumi della vita quotidiana, ma è deciso a scalzare le reazioni difensive di dissociazione così come la disperazione sottostante che le accompagna.

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