La Marchesa Colombi by Maria Teresa Cometto

La Marchesa Colombi by Maria Teresa Cometto

autore:Maria Teresa Cometto [Cometto, Maria Teresa]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Solferino
pubblicato: 2020-03-17T23:00:00+00:00


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Controcorrente nei salotti milanesi

L’intesa di coppia fra Maria ed Eugenio sembra perfetta. A casa, lontani dagli occhi indiscreti di lettori e critici, si divertono come bambini. «Favole pei bambini» si intitolano infatti i limerick che ogni mattina scrivono insieme per scherzo, prima di andare a lavorare. Sono giochi di parole all’inglese, poesiole di pochi versi e di contenuto nonsense.

La pulce e la cimice fa così: «Una pulce diceva a una cimice: Donami o bella il cor. Ella annuì, ma poi si abbaruffarono… Moralità: non sempre ride amor». Solo Maria ed Eugenio possono ridere di gusto o almeno sorridere rileggendo versi come questi, perché sanno quanto si sono divertiti a comporli, quanta intimità c’è dietro. Maria li copia fedelmente sul suo quaderno, vuole fissare nella memoria quei momenti felici vissuti con il marito.

Carichi dell’intesa reciproca, in pubblico i due vanno all’attacco del «sistema». Eugenio si batte contro il tentativo del governo di mettere il bavaglio alla stampa e contro la politica «romana». Scrive editoriali di fuoco contro il primo ministro Depretis che, a un comizio elettorale, ha fatto sequestrare i taccuini degli stenografi inviati dal «Corriere» per fare il resoconto dell’evento. Il direttore del «Corriere» rivoluziona anche il modo di comunicare con il pubblico, lanciando le news in tempo reale: espone le notizie più importanti, prima di stamparle sulla carta, su tabelloni posti dietro le finestre della redazione, che si trova a un piano ammezzato. La prima volta lo fa per i risultati delle elezioni politiche del ’76.

Al voto amministrativo del 30 luglio ’77, Eugenio addirittura presenta liste di candidati del «Corriere», selezionati da lui – con la consulenza di amici – perché «uomini pratici», capaci di gestire bene la cosa pubblica, non politicanti. Milano, spiega il direttore, deve ribadire il suo ruolo di «capitale morale», un modello opposto a quanto succede nelle altre città italiane, in particolare a Roma, dove imperversano frodi elettorali a vantaggio delle speculazioni finanziarie ed edilizie. Eugenio vuole impedire che anche a Milano si allarghi la «mentalità romana o ministeriale». Un appello vincente: ben dieci dei dodici candidati da lui proposti vengono eletti.

Intanto Maria prende di mira le ipocrisie delle «leggi di convenienza sociale». È questo il sottotitolo di La gente per bene, uno dei suoi due libri pubblicati nel 1877 (l’altro è Tempesta e bonaccia). Si tratta di un «galateo moderno» che – avverte la Marchesa Colombi nell’introduzione – non vuol essere un trattato di morale, solo un insieme di consigli pratici.

Alle signorine la Marchesa raccomanda di non avere fretta di trovare un marito: mostrarsi troppo desiderose di sposarsi, annoiate della propria casa e della propria famiglia, rischia di avere l’effetto opposto, cioè allontanare i potenziali pretendenti. Chiacchierando con amici e parenti, una ragazza fa bene a dire «non so se mi sposerò, non ci penso, sto bene così». Se invece non fa altro che annunciare i suoi progetti per quando sarà maritata, è come se confessasse all’eventuale fidanzato «guarda che ti sposo perché non vedo l’ora di diventare una signora e non perché sono innamorata proprio di te, e se fosse capitato un altro prima, avrei preso quello».



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