La montagna scintillante by Bonatti Walter

La montagna scintillante by Bonatti Walter

autore:Bonatti, Walter [Bonatti, Walter]
La lingua: eng
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


14 luglio

Dopo un’eterna notte di attesa, alle 2:30 lo strillo della piccola sveglia da polso ci giunge come una liberazione. I preparativi si protraggono sino alle 4, poi finalmente andiamo. È ancora buio ma la giornata si prospetta stupenda. L’azione esercita subito il suo magico potere su di noi attenuando i timori e facendoci accrescere le speranze.

A giudicare dal ritmo veloce del nostro salire, si direbbe che il riposo di ieri è stato davvero utile per il nostro fisico; alle 7 siamo già sulla Torre Grigia; poi senza concederci riposo, continuiamo lungo la cresta vergine, ansiosi ad ogni passo di conoscere ciò che ci attende.

Tutto è favorevole, meno le condizioni della montagna che non accennano a migliorare; infatti è un alternarsi continuo di difficili passaggi su roccia e friabilissime cornici di neve, e così via sino ai piedi della Torre Ultima. Poi questa si raddrizza di colpo e oppone un camino ghiacciato che, essendo risultato molto faticoso da superare, chiamiamo «Camino Penoso».

Alle 9 circa siamo al di sopra della Torre Ultima, seduti su di un grande roccione piatto per concederci un quarto d’ora di riposo. Al campo IV i nostri due compagni solo ora escono dalla tenda, ma ormai siamo rassegnati ad essere soli e per la prima volta un simile disappunto ci lascia indifferenti.

Il Cono di Neve che si para innanzi a noi ci impedisce di vedere la cresta finale del GIV, però guardando le montagne che ci circondano sentiamo di essere altissimi, vicini alla vetta, e questo ci rende un po’ euforici. Riprendiamo a salire, il Cono di Neve diviene sempre più ripido e la neve abbondante e cedevole che lo ricopre, oltre ad accentuare la fatica, ci procura presto un vero supplizio per la paura della slavina che potrebbe staccarsi. Per due ore snervanti continuiamo a salire obliquando verso destra per raggiungere il versante nord di neve più consistente; quindi verso le 11:15 tocchiamo le rocce culminanti del Cono di Neve. Qui peggior delusione non poteva attenderci. La vetta del GIV sta lì in fianco a noi, sulla sinistra, grandiosa e aerea a meno di 300 metri di dislivello, eppure è così lontana da sembrare irraggiungibile. La cresta nord-est sulla quale stiamo salendo giunge alla vetta solo dopo aver compiuto un lungo, vizioso giro ad arco di almeno 90 gradi verso sinistra ed appare delle più difficili che si possano immaginare. La prima parte precipita spaventosamente su due versanti e il suo crinale è tutto dentellato di esili guglie rocciose e di aeree cornici di neve; poi, sotto l’antecima, alla roccia granitica rossastra succede quella bianca marmorea che si confonde col candore della neve.

In cuor nostro siamo certi ormai che anche per oggi non raggiungeremo la vetta ma, come già in altre simili circostanze, continuiamo a salire quasi per ribellarci all’amara realtà. Tra tutte queste guglie granitiche, una più scura si distingue per il colore e anche per l’ubicazione, la chiameremo «Torre Nera», ed abbiamo la percezione che oltre la sua sommità le difficoltà debbano scemare; così per un’altra volta proviamo il bisogno di illuderci.



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