La notte dell'oblio (2013) by Lia Levi

La notte dell'oblio (2013) by Lia Levi

autore:Lia Levi [Levi, Lia]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2015-03-30T16:00:00+00:00


CAPITOLO 22.

Non le aveva mai fatto frequentare ragazzi ebrei, non l'aveva mandata nei gruppi giovanili insieme ai cugini... come poteva pensare che finisse per sposare un ebreo? Allegra non riusciva a nascondere l'irritazione nei confronti di sua figlia Elsa che pretendeva di condividere con tutti il proprio smarrimento. Non voleva certo difendere la nipote.

Quell'individuo con cui usciva l'aveva incrociato una sola volta e lui l'aveva salutata con l'espressione di chi si vede di fronte un estraneo che non riesce a mettere a fuoco. Un uomo maturo che si muove con la sicurezza di chi è buon frequentatore del regno del denaro, era questo che aveva colpito Milena? Troppo facile, non era lo scenario che si addiceva alla vaghezza di quella sua inafferrabile nipote. Elsa cercava di ribattere alle accuse, ma era solo un'aggrovigliata difesa di se stessa. Milena di ragazzi ebrei ne conosceva, spiegava concitata, c'erano gli ex compagni della scuola ebraica, gli amici dei cugini, ma solo quelli che non facevano parte dei movimenti, gli altri no, gli altri l'avrebbero portata lontano a vivere nel deserto... Se Milena aveva trovato il suo dorato sentiero da un'altra parte non era colpa di nessuno. Allegra si sentiva a disagio per quella figlia che si arrampicava per tentare di giustificarsi come da bambina, e infine decise di scendere su un tono più vicino allo scherzo. «Ma guarda un po' che strano tipo ci stiamo mettendo in famiglia!» mormorò scuotendo la testa con la bella chioma bianca accomodata come quella di una regina.

Ma Cesare Brandeschi di essere "messo in famiglia" non ne aveva la minima intenzione. Lui aveva tratto a sé la sua fanciulla e intendeva soltanto prenderla per mano e portarsela via. Il matrimonio faceva solo parte delle regole ordinarie, come acquistare il biglietto per un treno o procurarsi un documento necessario per qualche pratica burocratica. Cesare ne aveva parlato con Elsa brevemente e nervosamente una sera senza muoversi dall'anticamera. Sì, aveva detto, aveva in mente un matrimonio civile, solo i testimoni e i genitori, cioè lei con Dora.

Sua madre, vedova, non si muoveva mai dalla tenuta di famiglia in Umbria, dopo la firma del contratto nuziale sarebbero passati loro a salutarla, ma tanto la madre a queste cose non ci teneva. E sua sorella Gigliola, come tutti sapevano, dopo il matrimonio aveva seguito il marito diplomatico in Venezuela. Tutto finiva lì. Lui e Milena volevano solo sbrigare le formalità per poi vivere come volevano. Trasmettere questo scarno programma ai propri genitori sembrava a Elsa una montagna ogni giorno più impossibile da scalare. Fu Milena a dirlo ai nonni con il suo solito tono aggraziato e tranquillo. Allegra rialzò quella sua testa da regina. Ugo, con un impercettibile scatto d'orgoglio ferito, soffrì, ma in silenzio. Lo zio Leone approvò. Con quel "capitalista" avevano perlomeno gli stessi gusti di fronte ai riti borghesi. Elsa si ritrovò ancora una volta a macerarsi da sola. A tratti le sembrava di tornare al tempo delle leggi razziali, di sentirsi esclusa da tutte le cose che gli altri si facevano scorrere davanti con placida allegria.



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