La Porta Proibita by Tiziano Terzani

La Porta Proibita by Tiziano Terzani

autore:Tiziano Terzani [Terzani, Tiziano]
Format: epub, mobi
pubblicato: 1998-04-30T22:00:00+00:00


notte a inginocchiarsi, ad alzarsi e inginocchiarsi sulle stesse pietre che milioni di altri pellegrini con gli stessi gesti per se-

coli hanno reso lisce e lucide.

®Ora c’È libert… di religione. La religione È una teoria e non la si pu• proibire con la forza¯, dice il vicegovernatore della provincia.

Nel 1978, quando il Jokka Kang senza troppa pubblicit… fu riaperto (ma solo due volte alla settimana e per poche ore), do-po le devastazioni delle Guardie Rosse, ai tibetani impiegati dal governo fu detto di non farsi vedere nel tempio. Dall’inizio del 1980 il Jokka Kang, il tempio dei templi, viene aperto ogni mattina (biglietto di ingresso 800 lire a persona) e, nella folla dei pellegrini venuti dalle parti pi— remote e lontane del Tibet, si notano anche alcuni fedeli che, con la loro giacca di Mao addosso, fanno le stesse genuflessioni e bisbigliano le stesse preghiere degli altri.

Due anni fa un giovane, che cant• in pubblico una canzone in onore del Dalai Lama, venne immediatamente arrestato. Ora il segretario del Partito Comunista della regione, Yin Fatang, dice: ®il Dalai Lama?... Ô un vecchio amico. Ô pi— che benve-nuto, se vuol tornare in Tibet. Ô libero di venire e anche di rian-darsene se non gli piace¯.

Il Dalai Lama, il quattordicesimo, lasci• la sua residenza estiva di Norbulingka travestito da soldato, con un fucile a tra-colla, la notte del 17 marzo 1959, e da allora non È pi— tornato. Eppure il Dalai Lama nel Tibet di oggi È dappertutto. La sua immagine È nel grembo degli dei allineati nelle nicchie del Jok-ka Kang e del Potala. Ô nelle preghiere quotidiane dei Lama di Drepung, È nella mente della stragrande maggioranza dei tibe-tani.

Quasi ogni famiglia della vecchia Lhasa ha, dopo l’ingresso in cui sono esposti i ritratti di Mane, Engels, Lenin, Stalin e Mao, una stanza in cui, a volte protette da una tenda, sono ap-pese le immagini religiose con al centro la foto del Dalai Lama. Nelle campagne, i contadini non usano neppure la precauzione della tenda, e in una capanna di una famiglia ®modello¯, in una Comune che alleva cavalli a trenta chilometri da Lhasa, la foto del Dalai Lama È semplicemente infilata nella cornice del ritratto di Mao. Vecchi contadini si illuminano, altri si met-tono apertamente a piangere al solo sentir pronunciare il nome del Dalai Lama.

La gente porta al collo minuscoli pezzetti o semplici fili di

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una stoffa che una volta lui benedisse. La maggior parte dei tibetani non fuma solo per il fatto che lui una volta disse che non bisogna farlo. Al mercato di Lhasa alcuni mercanti intra-prendenti, fra cui alcuni giovani cinesi, fanno oggigiorno fortu-na vendendo copie di una vecchia foto del Dalai Lama (una copia 800 lire). Il Dalai Lama non È n’ un papa n’ un re. Per i tibetani È la reincarnazione di Chenrezige, il Budda che protegge, e come tale È il miglior signore che un popolo possa augurarsi.

Quando un Dalai Lama muore, la credenza È che nel giro di due o tre



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