La ragazza non morta by MK Omer

La ragazza non morta by MK Omer

autore:MK Omer
La lingua: ita
Format: epub
Tags: zombie survival guide, Consigli per la sopravvivenza all'apocalisse zombie, Guida alla sopravvivenza degli zombie, Sopravvivere all'epidemia zombie, Strategie di sopravvivenza agli zombie, Come prepararsi a un'invasione di zombie, Sopravvivere in un mondo infestato dagli zombie, Zombie Survival Fiction, La ragazza non morta, zombie apocalypse survival guide, zombie science fiction survival
editore: Malik Khayyam Omer
pubblicato: 2023-02-13T00:00:00+00:00


Crediti: Guilherme Rossi

E poi sono caduto nel fosso dall'altra parte. Ho sentito qualcosa di caldo, di stridente, e ho tremato. L'adrenalina... sentivo il mio stesso respiro. Non proprio più veloce del normale... solo... come se lo stessi osservando dall'esterno. Eppure sentivo i tremori e il sangue che mi scorreva dentro.

Ho colpito il terrapieno dall'altra parte, ho rotolato e sbandato, sollevando nuvole di polvere, sentendo il metallo sulla pietra, forte come se fosse dentro la mia testa.

Quando mi sono fermato, l'auto con me intrappolato dentro è stata avvolta da una nuvola di fumo e polvere. Un momento di silenzio mentre la terra si depositava intorno a me.

Poi il suono tornò. Potevo sentire le auto sulla strada sopra e dietro di me, che continuavano a sfrecciare. Lo stridio delle gomme, mentre le loro lente reazioni umane rispondevano a ciò a cui avevano appena assistito.

Il tempo si muoveva come un sugo rappreso, e io guardai in basso, sentendo il sangue accumularsi sul mio grembo. Un frammento metallico di qualcosa che si conficcava nell'addome. Le mie dita danzarono sulla superficie, verificando il dolore e il movimento, e la cucitura del guanto di pelle scoppiò per lo sforzo di aggrapparsi al volante.

Con entrambe le mani mi abbassai e tirai.

Guardai il sangue scuro che sgorgava come una melassa densa prima di rallentare e poi fermarsi.

Guardai il sangue rapprendersi e raggrumarsi intorno alla ferita. Ho tenuto la mano sulla ferita, rabbrividendo, e una nuova, opprimente fame mi ha assalito.

Era più scuro, più insistente, era... Mi sentii salivare e deglutii. Sentivo il sangue colare sul viso nel punto in cui avevo urtato il lato del finestrino e il volante, e un volto si affacciò sul finestrino laterale sopra di me. Vedevo un volto che mi fissava. Sentii delle grida in lontananza e tutto ciò che riuscii a pensare in quel momento fu che, se volevo sopravvivere, dovevo fare ciò per cui ero stato progettato.

Dovevo mangiare.

Ricordo di aver riso nella mia testa, di aver riso della ridicolaggine di questo pensiero, di aver riso di quanto sarebbe stato facile superare quel confine.



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