La seconda morte di Mallory by Reinhold Messner

La seconda morte di Mallory by Reinhold Messner

autore:Reinhold Messner [Messner, Reinhold]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Bollati Boringhieri
pubblicato: 2013-05-07T22:00:00+00:00


Sotto il ripido versante che conduce al colle nord

Ma a che cosa sarebbe servito un campo sul colle nord? No, non eravamo proprio in grado di continuare l’avventura. E che cosa sarebbe successo se uno dei signori fosse crollato? Nessun falso eroismo! Quali sarebbero stati i vantaggi se fossi scomparso subito, al primo tentativo? Niente altro che rimproveri e pregiudizi. Quindi anch’io mi cautelai, aspettando una seconda chance. Mi resi conto di essere determinato a scalare l’Everest.

Ora le montagne portano il cappello ma non significa necessariamente l’arrivo del brutto tempo. Il fatto che, spesso, le nuvole si alzassero dalle valli per addensarsi intorno alle vette e allontanarsi solo verso sera, era collegato al monsone ormai inoltrato. Secondo le informazioni tibetane sull’Everest, il monsone inizia tardi e finisce tardi. E i tibetani mentono solo per scopi precisi. Non avrebbero alcun vantaggio a mentire sulle condizioni atmosferiche.

Fummo meravigliati da come la neve, dopo una nevicata così lunga, si fosse di nuovo addensata con questo tempo cupo. Già allora mi chiedevo come si sarebbe sciolta la neve così in alto. Non avevo nessuna intenzione di diventare vecchio in una città puzzolente o affogare nella noia degli inverni inglesi. Fino a 7000 metri la neve si scioglie abbastanza in fretta, anche se ci sono le nuvole, quando la temperatura è mite, più in alto, soprattutto oltre i 7600 metri, non si scioglie più, neppure con il sole. Oltre poteva solo esserci un posto in cui soggiornare per l’eternità, la mia ultima dimora.

Finché non si trova una via che conduce alla cima, Mallory evita le domande. Certo la salita di Mallory verso il colle nord era chiara. Sebbene nessuno, finora, avesse attraversato il ghiacciaio orientale Rongbuk, in tutta la sua lunghezza, non erano certi che la via fosse libera.

Oggi questo tratto è diventato un sentiero battuto e quindi noioso. Non è colpa mia.

Il fianco, poco pronunciato, del colle nord verso la spalla nordorientale offre abbastanza spazio per scegliere la linea di salita. La cresta non è una lama ma un’ampia rotondità, senza punte dentellate e senza gradini. Si può passare agevolmente, quindi è possibile andare avanti senza incontrare ostacoli. In ogni caso non è sempre facile arrivare fino a 8500 metri. Mallory sa che si devono ancora risolvere grandi interrogativi sulla cresta della cima. Sulla sottile lama della cresta il minimo ostacolo può fermare anche la cordata più forte: una torretta, una parete di sei metri, un gradino ripido. Quando non è possibile allargare la via e quando persino il tratto più breve si rivela troppo ripido, ci si trova in capo al mondo. E poi? Poco prima della cresta nordorientale non solo la pendenza si fa più dura, ma aumentano anche i gradini ripidi. Lassù saranno in grado di evitare tutti gli ostacoli?

Finii per essere preoccupato per le punte dentate. Molto dipendeva dal fatto che fosse possibile abbandonare la cima con facilità e recuperare per aggirare gli ostacoli. Il versante sudorientale è spaventosamente ripido e di certo non può essere attraversato. La soluzione arriverà invece dalle fasce inclinate, ricoperte di neve, sul versante nord, perlopiù orizzontali.



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