La star by Francesca Bertuzzi

La star by Francesca Bertuzzi

autore:Francesca Bertuzzi [Bertuzzi, Francesca]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Giunti
pubblicato: 2024-04-02T12:13:53+00:00


48

Arianna salì i gradini della villa con lentezza, il corpo lì, la testa altrove. Passò a vedere come stava Benedetta. La trovò in camera sua, stesa sul lettino a scorrere le proposte che continuavano a sommarsi da parte della Beautiful You, la sua agenzia.

«Cosa farai, quando finirà tutto questo?» le chiese.

«Non lo so. Devo studiare bene le opportunità, organizzarmi. Mi stanno arrivando anche parecchie offerte come attrice, in tutte però dovrei interpretare me stessa durante il rapimento.»

«E questo non ti va.»

Benedetta chiuse gli occhi.

«No.»

Ci fu un istante di silenzio.

«Tu sei sicura che sia morto, vero?»

«Be’,» disse Arianna «il materasso era zuppo di sangue.»

«E io ricordo bene di avere affondato la pietra affilata più e più volte nel suo corpo, fino a perdere il conto, fino a non sentire più le braccia.»

«Se non è morto in quel tugurio per una delle ferite, l’ha fatto dissanguandosi nel bosco.»

Benedetta annuì. Ora era arrivato il momento di voltare pagina, scegliere chi essere nella nuova vita che stava per iniziare. In un certo senso la sua era una resurrezione. La bellissima fenice che si formava dalle sue stesse, miserabili, ceneri.

Arianna s’infilò una sigaretta in bocca.

«Me ne vado a fumarne una.»

Uscendo dalla camera, fece un sorriso a Benedetta che si sforzò di ricambiare.

Sotto il pergolato, Arianna trovò la Rimi. Era seduta al grande tavolo in granito. Stava leggendo dei fascicoli, con la bocca aperta come suo solito e gli occhi semichiusi che scorrevano sulle righe. Indossava una grossa giacca a vento di almeno un paio di taglie più grande della sua.

«’Giorno, vice!»

La donna alzò gli occhi su Arianna e le fece un cenno con il capo, ma non tornò alle sue letture e restò a fissarla. Lei si sentì in dovere di aggiungere altro alla conversazione, e ora che ci pensava si accorse che non avevano mai scambiato più di un paio di frasi di fila.

«Come stanno andando i colloqui con gli psichiatri? Sono riusciti a tracciare un profilo di De Simoni?»

Lenta, la testa della Rimi ruotò verso la portafinestra della cucina, poi tornò su Arianna, stringendosi nelle spalle.

«Stanno lavorando.»

«Mi pare di capire che non ne è entusiasta.»

La Rimi tornò ai suoi fascicoli e batté l’evidenziatore chiuso che aveva in mano sulla pagina aperta.

«Non saprei.»

Arianna si avvicinò e si appoggiò alla panca dall’altra parte del tavolo. La Rimi era sempre stata restia a parlarle, perché era della stampa ed evidentemente non si fidava.

«C’è qualcosa che non la convince?»

«Non proprio. Sono un po’ delusa.»

La Rimi guardò Arianna, il suo sguardo era indecifrabile. Arianna con cautela si sedette sulla panca.

«Da cosa? Benedetta ha raccontato altri particolari che non si aspettava?»

«No, non è questo. È che sono sempre stata una sostenitrice dei profili psicologici dei criminali, sia per poterli catturare che per indurli a confessioni. Mi sono esposta molto quando ci hanno assegnato questo caso e ho voluto creare una task-force per tracciare il profilo psicologico del rapitore. Ho speso molti fondi, i colleghi non me lo hanno mai detto in faccia ma sapevo qual era il coro di



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