La Struttura delle Rivoluzioni Scientifiche by Thomas S. Kuhn

La Struttura delle Rivoluzioni Scientifiche by Thomas S. Kuhn

autore:Thomas S. Kuhn
La lingua: ita
Format: mobi, epub
Tags: Saggistica
editore: Einaudi
pubblicato: 2013-08-17T22:00:00+00:00


Capitolo decimo.

Le rivoluzioni come mutamenti

della concezione del mondo

Esaminando la documentazione della ricerca passata dal punto di vista avvantaggiato della storiografia contemporanea, lo storico della scienza può essere tentato di esclamare che quando mutano i paradigmi, il mondo stesso cambia con essi. Guidati da un nuovo paradigma, gli scienziati adottano nuovi strumenti e guardano in nuove direzioni. Ma il fatto ancora più importante è che, durante le rivoluzioni, gli scienziati vedono cose nuove e diverse anche quando guardano con gli strumenti tradizionali nelle direzioni in cui avevano già guardato prima. è quasi come se la comunità degli specialisti fosse stata improvvisamente trasportata su un altro pianeta dove gli oggetti familiari fossero visti sotto una luce differente e venissero accostati ad oggetti insoliti. Naturalmente, non succede niente di simile. non si tratta di uno spostamento geografico; al di fuori del laboratorio la vita d'ogni giorno continua a scorrere come prima. Tuttavia, dopo un mutamento di paradigma, gli scienziati non possono non vedere in maniera diversa il mondo in cui sono impegnate le loro ricerche. Nei limiti in cui i loro rapporti con quel mondo hanno luogo attraverso ciò che essi vedono e fanno, possiamo dire che, dopo una rivoluzione, gli scienziati reagiscono a un mondo differente.

Le dimostrazioni familiari del riorientamento della Gestalt visiva sono molto utili nel fornire un modello elementare di queste trasformazioni del mondo dello scienziato. Quelle che nel mondo dello scienziato prima della rivoluzione erano anatre, appaiono dopo come conigli. Colui che in un primo momento aveva visto la parte esterna di una scatola dall'alto, più tardi ne vede la parte interna dal basso. Trasformazioni di questo genere ma di solito più graduali e quasi sempre irreversibili, si verificano abitualmente e ripetutamente nel corso dell'educazione scientifica. Guardando una carta topografica con curve di livello, lo studente non vede che linee, mentre il cartografo individua la rappresentazione di un terreno. Guardando la fotografia di una camera a bolle, lo studente vede soltanto linee confuse e interrotte, mentre il fisico vi legge la registrazione di eventi subnucleari a lui familiari. Soltanto quando il suo modo di vedere le cose ha subito trasformazioni di questo genere lo studente entra a far parte del mondo dello scienziato, riesce a vedere le cose che lui vede e a reagire come lui. Il mondo in cui lo studente entra in quel momento, però, non è un mondo stabilito una volta per tutte dalla natura dell'ambiente, da un lato, e dalla natura della scienza, dall'altro. Esso, piuttosto, è determinato unitamente dall'ambiente e dalla particolare tradizione di scienza normale che lo studente ha imparato a seguire. Perciò, in periodi di rivoluzione, quando la tradizione della scienza normale muta, la percezione che lo scienziato ha del suo ambiente deve venire rieducata. in alcune situazioni che gli erano familiari deve imparare a vedere una nuova Gestalt. Dopo di che, il mondo della sua ricerca gli sembrerà, in varie parti incommensurabile con quello in cui era vissuto prima. È questa un'altra ragione per cui tra scuole guidate da paradigmi differenti sorgono sempre delle incomprensioni.



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