La vita segreta dei libri fantasma by Andrea Kerbaker

La vita segreta dei libri fantasma by Andrea Kerbaker

autore:Andrea Kerbaker [Kerbaker, Andrea]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Salani Editore
pubblicato: 2022-09-18T13:49:14+00:00


Compagno Stalin: assente!

1946 – Vasilij Grossman, Anni di guerra

E le dittature di sinistra? E sì, già li sento i commenti di natura politica: ‘Va bene il fascismo e quelli che lo rinnegano o lo combattono, ma perché non parlare anche dei cinesi o dei russi, e compagnia cantante?’ Che poi in effetti non è un’obiezione così ingiustificata: possibile che non ci sia nessuno che, magari in gioventù, abbia tessuto le lodi di Stalin, che abbia inneggiato ai massacri di Pol Pot o alla rivoluzione culturale di Mao e poi si sia vergognato? Possibile, per quanto mi è noto, almeno per quel che riguarda gli autori di un certo livello. Forse perché le loro posizioni sono state espresse più che altro in articoli di giornale, petizioni, interviste: contributi soprattutto effimeri, raramente confluiti altrove. E i libri? Proprio nessuno che abbia portato almeno un poco di imbarazzo? Se c’è stato non è pervenuto; o, meglio, ce ne saranno probabilmente fra gli autori poco conosciuti, ma qui ci siamo riproposti di raccontare solo i più noti. Per quanto ci abbia pensato, non mi è parso di trovarne. Penso a casi eclatanti; per esempio André Malraux, che, pur essendo divenuto arciconservatore, ministro di De Gaulle avversatissimo dalla contestazione, mai si è sognato di non riproporre i suoi romanzi di gioventù come La condizione umana; e ci mancherebbe: erano libri bellissimi, sicuramente migliori di quelli della maturità. Oppure Goffredo Parise, mai pentito di aver scritto Cara Cina, libro degli anni Sessanta in cui lodava sperticatamente il maoismo (prima della rivoluzione culturale, peraltro).

A dire il vero, è degno di menzione il caso di William Powell, un simpatico giovanotto americano di diciannove anni, che nel 1971, in piena contestazione, scrive The Anarchist Cookbook, un manuale per fabbricare le bombe molotov. Il testo ha un immediato successo che dura nel tempo. E tuttavia anche i rivoluzionari invecchiano: Powell si converte, diventa supercredente e si pente assai di quel peccato di gioventù. ‘Sotto molti aspetti – dichiara allora – il libro era un prodotto deviato della mia rabbia adolescente di fronte alla prospettiva di essere arruolato e mandato in Vietnam a combattere in una guerra a cui non credevo’. Purtroppo per lui, in un eccesso di disinteresse – o di ingenuità – nel contratto originale aveva ceduto tutti i diritti all’editore, che quindi ha continuato allegramente a ristampare il pamphlet bombarolo, nonostante la contrarietà dell’autore. Quindi niente, neanche il fai da te del terrorista in erba è divenuto fantasma.

E tuttavia, scava di qua e indaga di là, finalmente mi sono imbattuto in un libro che fa al caso nostro. Non un testo intero, peraltro, ma solo alcune parti; almeno qualcosa di cui accontentarci. Si chiama Anni di guerra, lo ha scritto Vasilij Grossman, grande scrittore russo, famoso da noi soprattutto per il suo Vita e destino, un testo che ha fatto epoca per il suo anticomunismo. Come suggerisce il titolo, Anni di guerra è invece precedente: risale al 1946 e raccoglie le corrispondenze che Grossman scriveva dal fronte in qualità di inviato per il giornale dell’Armata rossa, Krasnaia Zvezda.



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