L'angelo azzurro by Heinrich Mann & A. Reali

L'angelo azzurro by Heinrich Mann & A. Reali

autore:Heinrich Mann & A. Reali [Mann, Heinrich & Reali, A.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Stranieri, Romance, Letteratura e narrativa, Letteratura, Classics, Classici
ISBN: 9788854113930
Google: 31SEPgAACAAJ
Goodreads: 13111028
editore: Newton Compton
pubblicato: 1905-01-01T00:00:00+00:00


72

A poco a poco i tardi bollori di Ertzum si placarono. Lohmann lo disprezzava un po’ perché era di nuovo innocuo.

«E poi», osservò, «avresti potuto fare una cosa un po’ meno stupida e non l’hai fatta. Hai chiesto i soldi a Breetpoot?»

«No...»

«Lo vedi? Volevi presentarti al tuo tutore, rivelargli la tua passione e la decisione di abbandonarti a essa; dirgli che sei un uomo, e che preferiresti fare due anni di servizio militare piuttosto che veder l’intera faccenda rovinata per colpa di un furfante. Volevi liberare te stesso per amore di lei: questo volevi!»

Ertzum mormorò:

«E che cosa ne avrei ottenuto?».

«Che vuoi dire?»

«Soldi non me ne avrebbe dati. Avrebbe stretto ancora di più i freni. Adesso Rosa non potrei più nemmeno vederla.»

Anche Lohmann riteneva probabile una simile reazione del tutore.

«Posso sganciarti trecento marchi», disse con noncuranza. «Perciò, se vuoi filartela con lei...»

Ertzum rispose tra i denti:

«Grazie».

«No? Niente, allora.»

Lohmann fece una risata fiacca e cattiva.

«Hai ragione, però. Una, prima di farla diventare contessa, ci si pensa su bene. E

diversamente lei non lo fa.»

«Io stesso non avrei voluto che questo», disse von Ertzum affranto e sincero. «Ma lei non vuole... Ah, tu non sai. Nessuno sa che da domenica sono disperato. C’è proprio da ridere a pensare che voi mi trattate come fossi ancora lo stesso. E che io stesso mi comporto come se lo fossi.»

Tacquero. Lohmann era molto scontento; si sentiva defraudato, colpito nel suo amore per Dora Breetpoot, perché ora anche Ertzum, grazie a quella ridicola Fröhlich, recitava suo malgrado un ruolo tragico. Ertzum e quella Fröhlich gli stavano troppo vicini.

«Allora, che è successo?», chiese aggrottando la fronte.

«Ecco, domenica, durante la gita al dolmen10 con te, Kieselack e... Rosa... Avere Rosa tutta per me, una volta tanto senza Unrat: ero così contento. Ero sicurissimo del fatto mio!»

«Vero. All’inizio eri di splendido umore. Hai persino devastato il dolmen, per quanto t’era possibile.»

«Ah sì. Se ci penso... Ho devastato il dolmen prima, quand’ero ancora un altro uomo... Dopo la colazione eravamo praticamente soli nel bosco, Rosa e io, perché tu e Kieselack dormivate. Mi sono fatto coraggio, ma all’ultimo momento ho avuto paura lo stesso. Ma lei mi aveva sempre trattato bene, non come fa con te... vero? E

insomma aspettava la mia dichiarazione. Io m’ero portato quel po’ di soldi e credevo 10 Il dolmen è un monumento funerario megalitico molto diffuso nelle regioni europee. ( N.d.T. ) 73

fermamente che non saremmo più tornati in città, ma saremmo corsi alla stazione passando per il bosco.»

Ammutolì. Lohmann dovette scuoterlo.

«Non ti ama... abbastanza?»

«Ha detto che non mi conosce a sufficienza. Pensi che sia una scusa?... Ha detto anche che ci avrebbero presi, e lei sarebbe andata dentro per corruzione di un... un minorenne.»

Lohmann ce la metteva tutta per non ridere.

«Tutta questa fredda ponderazione», disse cercando di dominarsi, «non è una cosa autentica. O perlomeno il suo amore non è all’altezza del tuo. Da parte tua, dovresti chiederti se non è il caso di ritirare qualcuno dei valori affettivi che hai investito su di lei... Non



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