Le carte segrete della Serenissima by Paolo Lanzotti

Le carte segrete della Serenissima by Paolo Lanzotti

autore:Paolo Lanzotti [Lanzotti, Paolo]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Tre60 Libri
pubblicato: 2023-04-08T22:00:00+00:00


29

Sbarcando a San Trovaso, Marion ebbe la sensazione di vivere un angoscioso déjà vu. Il campo era illuminato dal sole pomeridiano. Diversi bambini giocavano sulla riva e le impiraresse confezionavano le loro collanine di vetro davanti alla porta. Tra le case riecheggiavano i colpi di martello del vicino squero. L’aria era calda e odorava di salsedine.

«Aspettami» ordinò al gondoliere.

Si diresse rapidamente verso l’abitazione di Marco Leon. Le impiraresse le lanciarono un’occhiata sorniona, dandosi di gomito, come se l’avessero riconosciuta. Pur consapevole che, in questo modo, avrebbe attirato ancora di più la loro attenzione, lei calò il cappuccio sul viso e proseguì a passo veloce. Un’occhiata alle imposte chiuse le bastò per capire che Marco non era in casa. Interdetta, rimase a fissare la porta senza sapere cosa fare. A quel punto avrebbe dovuto cercarlo da Chiasetti, come lui stesso le aveva raccomandato. Ma, anche così, rischiava d’inseguirlo inutilmente. E il tempo correva.

Si guardò intorno, cercando di riflettere senza lasciarsi prendere dall’ansia. Accanto al pozzo un bambino di sette o otto anni sedeva da solo, l’aria imbronciata, giocherellando con un bastoncino. Aveva un’espressione triste e sembrava che la bella giornata, anziché rallegrarlo, lo immalinconisse. Gli si avvicinò.

«Ciao.»

Il bambino alzò la testa e la guardò in silenzio, sorpreso.

«Sai chi abita in quella casa?» continuò Marion, indicando l’abitazione di Marco.

«Il signor Leon.»

«Ho una lettera per lui ma non posso aspettarlo. Gliela daresti tu? Ti regalo mezzo ducato, se lo fai.»

Il bambino balzò in piedi, spalancando gli occhi e annuendo con convinzione. Mezzo ducato tutto per lui era qualcosa che riusciva appena a immaginare. Marion gli porse la lettera che aveva preparato, per ogni evenienza, prima di uscire di casa.

«Sai leggere?» proseguì.

«No» confessò l’altro, abbassando gli occhi.

Lei annuì. La missiva era sigillata, ma il fatto che il bambino non sapesse leggere la rassicurava ulteriormente. Gli porse il mezzo ducato.

«Mi fido di te.»

Senza una parola l’altro strinse la lettera in mano e andò a sedersi davanti alla porta, l’espressione risoluta, ben deciso a guadagnarsi la ricompensa. Il cuore in gola, Marion gli lanciò un’occhiata incerta. Era soltanto un bambino. Eppure...

«Mi fido» gli ripeté.

Tornò alla gondola senza badare agli sguardi delle impiraresse che la seguirono sino alla riva. Prese posto nel felze, cercando di reprimere l’agitazione.

«Portami a San Marco» ordinò al rematore.

Il tempo scivolava via, veloce. Mentre la barca si avviava ondeggiando se lo ripeté con angoscia. Se non fosse riuscita ad avvertire Marco degli ultimi sviluppi la situazione sarebbe precipitata. Strinse il tabarino sul petto. Non sapeva se stesse facendo la cosa giusta. Poteva soltanto sperarlo.

Raggiungere San Zanipolo gli costò una piacevole passeggiata. Ma, per scoprire dove si trovasse la locanda «All’insegna del Gallo d’Oro», Marco dovette chiedere tre volte. L’anziano pescivendolo cui si rivolse per primo si limitò a scrollare le spalle. La massaia cui chiese l’informazione subito dopo tirò via senza rispondere. Al terzo tentativo si rivolse a un borghese di mezza età, ben vestito, che stava passeggiando, assorto, con un libro in mano.

«Siete uno di quelli» borbottò l’uomo, nel sentire la domanda. «La fornicazione è peccato, signore.



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