Le Grandi Storie Della Fantascienza 14 (1952) by Isaac Asimov

Le Grandi Storie Della Fantascienza 14 (1952) by Isaac Asimov

autore:Isaac Asimov [Asimov, Isaac]
La lingua: eng
Format: epub
editore: FSBook
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Una bionda, graziosa, forse perfino umana, di tipo terrestre, sorrise e si avvicinò a Cassal. Lui le sorrise in risposta.

«Non ci caschi» l'ammonì Dimanche. «È un agente della casa. La sua è una copertura».

Cassal la guardò con attenzione. «In quanto a copertura non mi sembra poi eccessiva».

«Ma se dovesse scoprire...»

«Non essere stupido. Non indovinerà mai che tu esisti. C'è un piccolo grumo dietro il mio orecchio e un piccolo tubo rotondo abilmente nascosto da qualche altra parte».

«D'accordo» sospirò Dimanche, rassegnato. «Suppongo che la gente rappresenterà sempre un mistero per me».

L'uomo che distribuiva le carte ricomparve, seguito da un uomo poco appariscente che reggeva un nuovo sgabello. L'uomo delle carte aveva un aspetto sottilmente diverso, malgrado fosse la stessa persona. Cassal lo scrutò con attenzione per vedere dove fosse la differenza. I suoi indumenti erano nuovi, senza pieghe né segni di sudore. Durante la sua breve assenza era stato fornito di un nuovo proiettore visivo, e questo era stato completamente controllato. La casa intendeva localizzare la fonte del disturbo.

Cassal fece mentalmente il conto delle proprie disponibilità. Era di nuovo solvibile, ma sotto altri aspetti la sua posizione non era così buona.

«Forse» suggerì, «dovremmo andarcene. Senza nessuna ulteriore interferenza da parte nostra potrebbero convincersi che la causa delle loro perdite è da attribuirsi all'apparecchiatura difettosa».

«È convinto, forse» rispose Dimanche, «che la folla intorno a noi sia composta soltanto da clienti?»

«Capisco» annuì Cassal, con calma.

Distese le gambe. La folla premette più vicina, insolitamente aggressiva e di cattivo umore per essere composta da semplici spettatori. Decise di non andarsene.

«Riprendiamo a giocare». L'uomo-direttore che distribuiva le carte sorrise blando a ciascun giocatore. Non sospettava di nessuno in particolare... per ora.

«Potrebbe usare un mazzo onesto» disse Cassal, speranzoso.

«Non ne hanno di quel tipo» rispose Dimanche. Aggiunse, con fare assente: «Durante il colloquio che ha avuto con il proprietario, gli è stata data l'autorità di risolvere la situazione in qualsiasi maniera gli sembrasse più adatta».

Brutto, ma non troppo brutto. Per lo meno, Cassal si trovava ad affrontare qualcuno che aveva l'autorità di lasciargli tenere le sue vincite, se fosse stato possibile convincerlo. L'uomo si sedette deliberatamente sullo sgabello. Per provarlo. Poteva sopportare la corrente che lo attraversava come un rivolo sottile. Il sorriso da blando divenne trionfante.

«Mentre era via ha preso un sedativo» disse Dimanche, come risultato della sua analisi. «Inoltre ha anche fatto ridurre l'energia del circuito trasmettitore. Pensa che così funzionerà».

«I sedativi esauriscono il loro effetto» osservò Cassal. «Quando finalmente saprà che sono io, fa' in modo che abbia finito il suo effetto. Mettilo in crisi».



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