L'emozione entro i limiti della ragione by Giulio Sacco

L'emozione entro i limiti della ragione by Giulio Sacco

autore:Giulio Sacco [Sconosciuto]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2023-11-11T23:00:00+00:00


2.5. Ancora sul pensiero retributivo: il senso di colpa

La critica di Nussbaum al pensiero retributivo – che l’ha condotta a modificare il proprio giudizio normativo sulla rabbia – ha una ricaduta anche sulla valutazione di un’altra emozione che in precedenza valutava positivamente: il senso di colpa [guilt]. Analogamente a quanto avvenuto per l’ira, in opere come Upheavals of Thought (2001) e Hiding from Humanity (2004) la colpa aveva un ruolo importante nella crescita emotiva e morale del bambino. Influenzata dalle tesi di Melanie Klein50, Nussbaum assegnava a questa emozione una funzione positiva e antinarcisistica, contrapponendola, ad esempio, alla vergogna.

Nella descrizione dello sviluppo emotivo del bambino condotta in Upheavals of Thought, la filosofa vedeva nel senso di colpa una delle sorgenti della moralità che permette di superare la cosiddetta «crisi di ambivalenza» – il momento in cui il piccolo si rende conto che l’oggetto della rabbia che prova quando i suoi desideri sono frustrati sono gli stessi genitori che lo accudiscono e verso cui ha sviluppato emozioni positive. Il dolore di questa scoperta si manifesta come senso di colpa per la propria rabbia. Essa, argomentava Nussbaum, ha un ruolo positivo per la creatività morale perché spinge il bambino a cercare di «cancellare le cose cattive attraverso le buone, il danno con gli atti d’amore»:

Ciò che considero più significativo, in questa prospettiva, è che essa mostra come l’ambivalenza dell’amore umano […] possa anche costituire per esso un’essenziale fonte di intensità e creatività, e il terribile momento della scoperta della nostra non-purezza possa far nascere un genuino volgersi all’esterno, verso il riconoscimento dei bisogni di un’altra persona» (Nussbaum 2001a/2004, p. 267).

La stessa conclusione è appoggiata in Hiding from Humanity, in cui, riprendendo le intuizioni di Upheavals of Thought, Nussbaum contrappone l’emozione (genuina e potenzialmente costruttiva) della colpa a quella più soffocante della vergogna:

La colpa è una sorta di collera autopunitiva che reagisce alla percezione di avere commesso un torto o avere inflitto un danno. Quindi, mentre la vergogna si concentra sui difetti della persona che la prova, e quindi su aspetti essenziali della sua stessa natura, il senso di colpa è incentrato su un’azione (o un desiderio di agire), ma non si estende necessariamente alla totalità dell’attore, considerandolo come un essere completamente inadeguato (Nussbaum 2004a/2007, pp. 244-245).

Secondo Nussbaum, questa emozione rappresentava, accanto alla compassione e alla capacità di immedesimarsi nell’altro, uno degli stadi fondamentali dello sviluppo morale del bambino. Parallelamente al cambio di posizione nei confronti della rabbia, in Anger and Forgiveness si modifica anche la sua valutazione della colpa, che rappresenta appunto una forma di rabbia nei confronti di se stessi51. Rispetto alla collera tradizionale, la colpa risulta meno problematica da due punti di vista: in primo luogo, non implica l’inflizione di un tormento o di un danno ad altri. Inoltre, dato che questa emozione è strettamente legata alle aspirazioni e agli obiettivi futuri del soggetto, è più facile che si verifichi il processo di transizione auspicato da Nussbaum (cioè, è più probabile che il soggetto non rimanga patologicamente focalizzato sullo sbaglio passato ma cerchi, per quanto possibile, di migliorare la sua condizione nel presente e nel futuro).



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