Liberalismo, democrazia, socialismo by Carmelo Calabrò

Liberalismo, democrazia, socialismo by Carmelo Calabrò

autore:Carmelo Calabrò [Calabrò, Carmelo]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2012-04-17T12:24:02+00:00


l’orientamento gildista contiene spunti critici di indiscutibile interesse per rosselli. il quale tuttavia non sembra mostrare un’eguale convinzione rispetto al modello teorico di cooperativismo integrale. il progetto di cole contempla una articolazione federativa, in cui le gilde (regolate da comitati direttivi eletti dai lavoratori) mantengono la propria autonomia e al contempo si coordinano tra loro (tramite un parlamento delle gilde), risolvendo i contrasti in ossequio alla funzionalità dell’intero sistema pro-duttivo97. rosselli non approfondisce lo studio di una ipotetica costituzione gildista. pur convinto dalle intuizioni di cole, rivela anzi scetticismo sulle reali possibilità pratiche di giungere a un socialismo democratico esclusivamente attraverso lo strumento sindacale. la conclusione cui giunge riguarda certo la riforma dell’ordine economico, ma non trascura il piano politico. se il sindacato non può incidere più di tanto sulla creazione e la ripartizione di opportunità e redditi, è perché la natura stessa della sua funzione non lo consente. il controllo del processo economico e della gestione dell’impresa è indispensabile per una concreta democratizzazione sociale oltre che politica, ma non può essere raggiunto esclusivamente per via sindacale98. il sindacato risulta, adesso, necessario ma non sufficiente. la visione del socialismo continua a essere aperta, “sperimentalista”, sottratta a concezioni organiche che preludano a esiti aconflittuali. non è a caso che rosselli rilancia il ruolo del partito e indica la strada di un ampliamento del consenso che coinvolga i ceti medi99. in retrospettiva, 96 ivi, p. 243.

97 cfr. G.d.h. cole, Social Theory, in particolare il cap. 3, The Principle of Func-tion, in cui si delinea una teoria dell’organizzazione sociale che, prendendo spunto dal contrattualismo rousseauviano, vede l’individuo unirsi in associazione con altri individui, su base volontaria, per il perseguimento di un obiettivo specifico, e, attraverso questa attività, svolgere un ruolo funzionale all’intero sistema, pp. 47-62. si evidenzia qui quella che è stata definita «la visione bifocale» di cole. la singola unità sociale è regolata da un rigido corporatismo rousseauviano. l’insieme della società è vista pluralisticamente e ottimisticamente, più in chiave liberale che socialista (p.

Beilharz, Labour’s Utopia, cit., p. 78). in effetti, risulta evidente come in cole venga sottovalutato il problema del coordinamento tra le diverse associazioni autonome (cfr. h.m. magid, English Political Pluralism, ams press, new York 1966, p. 37).

98 cfr. c. rosselli, L’azione sindacale ed i suoi limiti, cit., pp. 324-326 e 328-329.

99 in un articolo da londra dell’ottobre 1924 scrive: «questa ricchezza di medio ceto che si trova nelle fila del labour party [. .] può spiegare molte differenze tra i nostri parlamenti socialisti continentali rigidamente classisti e il labour party, che preferisce di non insistere troppo in sede politica sul metodo della lotta di classe, mettendone però egregiamente in pratica i postulati quando si tratti di lottare in sede economica per la conquista di un livello più decente di vita per la classe operaia» (c. rosselli, Laburisti e liberali faccia a faccia, «la Giustizia», 21 ottobre 1924, ora in appendice a s. mastellone, Carlo Rossel i e «la rivoluzione liberale del socialismo», cit., p. 165). la critica del sistema di



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