Lo Stato illegale by Gian Carlo Caselli Guido Lo Forte

Lo Stato illegale by Gian Carlo Caselli Guido Lo Forte

autore:Gian Carlo Caselli, Guido Lo Forte [Gian Carlo Caselli, Guido Lo Forte]
La lingua: eng
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


6. Campagne di delegittimazione

Dopo le stragi del ’92 e del ’93, il nuovo clima del Paese (che pretende finalmente chiarezza sui rapporti tra mafia e politica) si incrocia con la fedeltà alla Costituzione della Procura di Palermo. Ne ispirano e dirigono concretamente l’azione princìpi fondamentali – altrove solo declamati – come l’uguaglianza di ogni cittadino di fronte alla legge e la soggezione dei giudici soltanto alla legge. Ed ecco che fisiologicamente le indagini – oltre che indirizzarsi verso la “mafia militare” – affrontano (e cercano di decifrare) i nodi del “patto di scambio politico-mafioso”, del cosiddetto “aggiustamento” dei processi e delle relazioni pericolose tra mafia e imprenditoria.

Di qui – come già detto – alcune inchieste che riguardano esponenti di assoluto rilievo del panorama istituzionale-investigativo (Bruno Contrada e Ignazio D’Antone), della politica nazionale (il senatore Giulio Andreotti e l’onorevole Calogero Mannino), dell’imprenditoria “fattasi” politica (il senatore Marcello Dell’Utri) e della magistratura ai suoi più alti livelli (il presidente di sezione della Cassazione Corrado Carnevale).

Queste iniziative incrinano l’omogeneità (consapevole o inconsapevole) con il sistema politico di quella magistratura che per lustri ha avuto come simbolo negativo il “porto delle nebbie” della Procura di Roma. Un’omogeneità che – pur con l’opposizione di note e lodevoli eccezioni – è riuscita spesso a produrre omissioni e insabbiamenti, avocazioni e competenze sottratte, connessioni ardite e molti altri artifizi pur di non turbare gli assetti di potere esistenti.

L’avvicinarsi della Procura di Palermo (con l’incredibile “pretesa” di entrarvi) a santuari tradizionalmente inviolabili non fu – né avrebbe potuto essere – un’operazione indolore. Ma le reazioni che non tardarono a verificarsi sono state molto spesso assolutamente fuori misura, determinando così una situazione alla quale ben si attaglia l’amaro commento di Alessandro Galante Garrone: “a volte non basta, per un giudice, essere onesto e professionalmente preparato. In certe situazioni storiche, per poter ricercare e affermare la verità, con onestà intellettuale, bisogna essere combattivi e coraggiosi”25.

Le reazioni ostili crescono di intensità in misura esponenziale quando la serietà del “nuovo corso” della Procura di Palermo e la sua pericolosità per certi ambienti con la coda di paglia si concretizzano nel “rinvio a giudizio”26, che segna il passaggio dalle indagini al processo pubblico.

Sul fronte del processo Dell’Utri – ad esempio – si scatena un “fuoco di sbarramento” preventivo, con cui si propaganda la presunta natura politica27 e persecutoria delle indagini. Le dichiarazioni indignate di vari esponenti politici si intrecciano con le concomitanti “indiscrezioni” (pilotate?) di vari organi di stampa e televisivi. L’obiettivo (portato avanti con la nota tecnica secondo cui anche le “balle” più colossali a forza di ripeterle diventano... vere) è di far apparire la Procura di Palermo come un organismo deviato: in quanto responsabile di indagini “oblique e strumentali” (aventi l’unico scopo di “incastrare”, tramite Dell’Utri, Silvio Berlusconi28) e di “una campagna investigativa” delegata alla Dia in un obliquo collegamento con la Procura di Milano29, sempre allo scopo di “incastrare Berlusconi”30.

Di anno in anno il clima peggiora e si avvelena sempre più, soprattutto se si tratta dei processi Andreotti e Dell’Utri (ma sono frequenti i riferimenti anche ad altri processi definiti “politici”).



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.