Lo Straniero by L. P. Davies

Lo Straniero by L. P. Davies

autore:L. P. Davies
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Fantascienza
editore: Arnoldo Mondadori Editore
pubblicato: 1969-01-25T16:00:00+00:00


Si incontrarono in fondo alla lunga strada buia, dove finivano le case ed erano iniziati i lavori di demolizione. C’era una grande buca, piena di mattoni rotti, terriccio e detriti. Più oltre, le sagome dei nuovi edifici.

— Eccoci qua — fece Redfern. — Lo sapevo che non sarebbe stato facile. Di sicuro — aggiunse, guardando verso la città, — qui li aspettava una macchina.

— Non credo. — Hakar scosse la testa. — Troppo rischioso, portarlo fin qui, privo di conoscenza. Peso morto. Troppo difficile. — Tornò a scuotere la testa. — No.

Tornarono sui loro passi.

— Il nostro Gran Capo Bianco andrà in bestia — osservò con astio Redfern. — Ma che diavolo si aspetta? Accidenti a lui, e che le budella di Graham Forster Howard possano mettere radici all’inferno!

— L’hai già detto.

— E probabilmente tornerò a ripeterlo prima che questo pasticcio sia finito. E parlo sul serio. Allan, c’è qualcosa che mi dà da pensare. Moseley che fa risuscitare il dottor Jameson Biddulph, e Phillip Yashuto Corey. Ho detto i nomi per intero, casomai tu non ci abbia fatto caso. Hai sentito?

L’altro annuì.

— Perché dissotterrare i morti? Che abbiano qualche rapporto col nostro uomo misterioso?

Hakar non rispose.

— Tu ti sei occupato dell’affare Glyderbank — continuò Redfern. — Nel rapporto non si escludeva il sabotaggio. Perché? C’erano le tracce di qualche macchina infernale?

— Il compressore è esploso — disse Hakar parlando come al solito a frasi smozzicate. — Era la seconda volta. La prima volta, solo un ferito. Corey. Di notte. Biddulph lo rabberciò. Più o meno, gli salvò la vita. Seconda volta, andato tutto, e tutti. Compresi Biddulph e Corey. La prima esplosione può aver dato a qualcuno l’idea di un sabotaggio per provocare la seconda.

— Come sarebbe?

— Compressore costruito su istruzioni di Biddulph. Solo pochissimi sapevano farlo funzionare. Esperti.

— E tutti gli esperti morirono, vero, Allan?

— Solo pochi corpi identificabili. Uno Biddulph. Gli altri… — e concluse la frase con un’espressiva alzata di spalle. — Ne ho visto qualcuno. Sedici uomini presenti, sedici cadaveri. Ridotti a brandelli.

— Risparmiami i particolari a quest’ora della notte — disse Redfern con un brivido. — Cosa si sapeva di Corey?

— Solo che faceva parte del personale. Nessun motivo specifico per sospettarlo. Morì con gli altri.

— Eppure, Moseley ha nominato proprio lui. Finché nomina Biddulph, capisco. Ma Corey no. — Redfern s’immerse nei suoi pensieri e non parlò più finché non furono arrivati in fondo alla strada.

— Facciamo a testa o croce per vedere chi avrà la fortuna di informare Tuxan? — propose, mentre giravano l’angolo.

— Capo delle operazioni sei tu — ribatté Hakar sorridendo storto.

— Bastardo. — Redfern proseguì di qualche passo, per fermarsi poi di colpo davanti alla casa disabitata. — Proviamo? Chissà che non abbiamo fortuna.

— Dovremmo — ribatté l’altro. — Ci è già capitato.

Risalirono il vialetto. Redfern spalancò la porta con una manata. Una volta entrato, si fermò, annusando. Fece il gesto di fumare un sigaro, e Hakar annuì. Redfern trasse di tasca la pistola a narcotico, la guardò, fece una smorfia, la ripose e prese l’automatica.



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