London by Rutherfurd Edward

London by Rutherfurd Edward

autore:Rutherfurd, Edward [Rutherfurd, Edward]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
pubblicato: 2012-09-01T22:00:00+00:00


Il 4 maggio dell'anno del Signore 1535, per ordine di re Enrico VIII d'Inghilterra, lo zelante Difensore della Fede, la condanna a morte dei tre priori venne eseguita nella maniera seguente.

Dal portale esterno della Torre, i prigionieri vennero fatti salire sui carri dei traditori e trascinati per le strade.

Il loro fu un lungo viaggio, perché sebbene il vecchio Smithfield fosse ancora adibito alle esecuzioni, un pò alla volta un altro luogo era diventato più popolare: l'antico crocevia romano, circa un chilometro e mezzo a ovest dell'Holborn, dove un tempo sorgeva un arco di marmo e che ora prendeva nome da un fiumiciattolo che scorreva nei pressi, il Tyburn; il patibolo era detto "l'albero di Tyburn".

La folla ammassata lungo il percorso notò qualcosa d'insolito.

Sin dai tempi più antichi, dai bei tempi andati in cui san Thomas Becket aveva sfidato il re plantageneto, era invalsa l'usanza, prima che un ecclesiastico venisse consegnato all'autorità civile per essere giustiziato, di privarlo della protezione della Chiesa spogliandolo degli ordini religiosi.

Ma quel giorno, essendo Enrico il rappresentante temporale e spirituale di Dio in terra, la cosa non era più necessaria.

Sentendosi mozzare il respiro, gli astanti notarono che i prigionieri indossavano ancora l'abito sacerdotale.

A Tyburn, dove una gran folla attendeva presso il patibolo, re Enrico aveva deciso di trasformare l'evento in un trattenimento di corte.

Non solo era presente lui, ma lo erano anche gli ambasciatori di Francia e di Spagna.

Più di quaranta cortigiani a cavallo accompagnavano il re, tutti con una maschera sul viso, come se partecipassero a una festa.

I tre priori si presentarono docilmente al cospetto della nobile compagnia. Rifiutarono la possibilità di ritrattare ai piedi del patibolo.

Col cappio attorno al collo, vennero sollevati e impiccati, poi, ancora coscienti, calati dalla forca e sventrati.

Vennero strappati loro i visceri, poi il cuore, e furono tagliate loro le braccia e le gambe, e poi decapitati, e gli arti e la testa furono sollevati e agitati in aria in modo che la folla li vedesse.

L'esecuzione fu eseguita selvaggiamente, secondo le più antiche tradizioni.

Poi le loro membra insanguinate furono portate via per essere inchiodate o appese in luoghi diversi.

E così, col massacro dei tre, i primi martiri cristiani che negarono la supremazia del re, la Chiesa d'Inghilterra di Enrico proclamò la sua nuova autorità.

Peter assistette alle esecuzioni, poi fece ritorno al monastero. Quando vi giunse, era stanchissimo.

Poco più tardi, sopraggiunsero alcuni dei servitori del re, recando un piccolo fagotto avvolto in un panno.

Quando lo svolsero, i monaci videro che si trattava del braccio reciso del loro priore.

Gli uomini del re lo inchiodarono al portone del monastero.

Fu poco dopo mezzogiorno che i commissari si presentarono alla Charterhouse a esigere il giuramento dalla comunità.

I monaci erano radunati tutti assieme.

I commissari, tra cui figurava anche un certo numero di ecclesiastici, spiegarono loro l'opportunità di una dimostrazione di saggezza e di una leale obbedienza al re.

Ma tutti i monaci opposero il loro rifiuto. Tranne uno.

Con loro grande stupore, l'aria stanca e malaticcia ed evidentemente scoraggiato dagli orrori della mattinata, l'ultimo arrivato, padre Peter Meredith, si fece avanti e, unico fra tutti, prestò giuramento.



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