L'ospite sconosciuto by Charlotte Link

autore:Charlotte Link [Link, Charlotte]
La lingua: ita
Format: epub, azw3, mobi
Tags: Fiction, Thrillers, Suspense, General
editore: Corbaccio
pubblicato: 2014-07-08T22:00:00+00:00

«E vuoi continuare a stare lassù in mansarda?»

«Sì.»

Wolf annuì con il capo, lentamente. «Non credo che alla lunga riuscirò ad accettare un matrimonio come questo.»

Era una minaccia. Quindi non aveva ancora capito che le sue parole non la toccavano più.

«Dopo le vacanze» rispose Karen «decideremo insieme sul da farsi.»

«In Turchia avrò un sacco di tempo per pensarci» disse lui.

Wolf rientrò di nuovo in casa, piuttosto rigido e offeso - secondo lui Karen si stava comportando in modo ingiusto nei suoi confronti -, e lei si allungò sulla sua sdraio, facendo un lungo respiro. La notte era calda, morbida, piena di voci lievi, il cielo stellato. Il fresco autunnale sembrava ben lontano. Aveva ancora davanti a sé l'intero mese di agosto. Il suo mese preferito. Il mese della piena maturazione, dell'abbondanza, dei colori decisi, del calore e della malinconia nascosta, l'annuncio del vicino distacco. Lo avrebbe trascorso nel suo giardino, insieme a Kenzo. Senza Wolf, senza i bambini.

Già da un po' stava cercando di dare un nome alla sensazione che lentamente, ogni giorno di più, sentiva crescere dentro. Una sensazione piacevole, gioiosa, ma anche piuttosto angosciante. Nuova, sconosciuta. Era carica di promesse, ma allo stesso tempo accompagnata dal timore di qualcosa di negativo.

Quella sera, per la prima volta, in quel preciso momento, riuscì a capire di che cosa si trattasse.

Era la sensazione della libertà.

Giovedì, 29 luglio

1

Ricordava perfettamente di aver ascoltato di nascosto una conversazione fra i suoi genitori. Avevano stabilito da subito che si sarebbe rivolto a loro chiamandoli genitori, anzi, avevano addirittura affermato che si aspettavano da lui che li sentisse come genitori.

Almeno non era stato obbligato a chiamarli mamma e papà, bensì Greta e Fred. Più naturale gli sarebbe stato apostrofarli con faccia di...

e vecchia oca. Oppure smidollata. Questo perché non osava mai contraddire il marito.

Quella sera era sgattaiolato giù dalle scale. Quanti anni aveva? Più o meno dodici. Era piuttosto alto per la sua età. Sottile e sempre affamato. Soprattutto quella sera, in cui, come accadeva di frequente, non gli avevano dato niente da mangiare. Perché aveva fatto qualcosa di male. Non ricordava più di cosa si trattasse; in casa c'erano talmente tante possibilità di infrangere le regole che i dettagli li aveva dimenticati. Poteva essersi scordato di ritirare la posta o di innaffiare gli stupidissimi gerani di Greta, oppure aveva bevuto troppo latte.

Greta segnava con un tratto di pennarello il livello del latte sul cartone. E si agitava terribilmente se lui osava berne più di quanto fosse previsto.

Quella sera Greta e Fred avevano ospiti. Una coppia, non sapeva chi fossero. Non gli era nemmeno stato imposto di salutare i due, perché una volta di più gli era stato ordinato di restare chiuso in camera. Lui, però, affacciandosi al pianerottolo aveva avuto l'impressione di non conoscere il signore anziano con l'abito scuro e la signora con i riccioli grigi freschi di parrucchiere e un vestito di seta verde abbastanza stretto. Ma cosa gliene importava? Gli amici dei

Lenowsky non gli erano mai piaciuti. In un certo senso erano tutti uguali.

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